di Antonio Sanfrancesco per Famiglia Cristiana
Un senso di urgenza per quanto sta accadendo e la constatazione, amara, sulla politica internazionale che sta affrontando la questione dei cambiamenti climatici con lentezza e indecisione mentre, avverte, si tratta di Ā«un problema sociale globale che ĆØ intimamente legato alla dignitĆ della vita umanaĀ». E lancia un appello perchĆ© si ponga Ā«finalmente termine allāirresponsabile presa in giro che presenta la questione come solo ambientale, āverdeā, romantica, spesso ridicolizzata per interessi economici.Ā Ammettiamo finalmente che si tratta di un problema umano e sociale in senso ampio e a vari livelli. Per questo si richiede un coinvolgimento di tuttiĀ».
A otto anni dalla pubblicazione dellāEnciclicaĀ Laudato Siā,Ā papa FrancescoĀ aggiunge un altro tassello importante al suo magistero sullāecologia integrale firmando, nel giorno di San Francesco dāAssisi, lāEsortazione apostolicaĀ Laudate DeumĀ per, scrive, Ā«condividere con tutti voi, sorelle e fratelli del nostro pianeta sofferente, le mie accorate preoccupazioni per la cura della nostra casa comune.Ā Ma, con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poichĆ© il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura.Ā Al di lĆ di questa possibilitĆ , non cāĆØ dubbio che lāimpatto del cambiamento climatico danneggerĆ sempre piĆ¹ la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambitiĀ».
Nella prima parte del documento il Papa parte dallaĀ Laudato Siā, citata ampiamente, per documentare il dibattito scaturito da quellāenciclica e passando in rassegna le voci del mondo cattolico che si sono soffermate sul problema in questi anni, in sintonia con il suo magistero. Cita i vescovi degli Stati Uniti i quali hanno evidenziato che Ā«la nostra cura per lāaltro e la nostra cura per la terra sono intimamente legate.Ā Il cambiamento climatico ĆØ una delle principali sfide che la societĆ e la comunitĆ globale devono affrontare.Ā Gli effetti del cambiamento climatico sono subiti dalle persone piĆ¹ vulnerabili, sia in patria che nel mondoĀ». Ricorda, poi, che Ā«per esprimere con forza che non si tratta piĆ¹ di una questione secondaria o ideologica, ma di un dramma che ci danneggia tutti, i vescovi africani hanno dichiaratoĀ che il cambiamento climatico evidenzia āun esempio scioccante di peccato strutturaleāĀ».
Il documento di cinquantanove pagine si divide inĀ sei parti.Ā Nella prima il Papa affronta il problema dellaĀ crisi climatica globaleĀ affrontando anche le posizioni ambigue e apertamente negazioniste che ci sono anche allāinterno della Chiesa e del mondo cattolico. Nella seconda, critica ilĀ paradigma tecnocraticoĀ che ĆØ alla base dellāattuale processo di degrado ambientale. Nella terza, si sofferma sullaĀ debolezza della politica internazionale. Nella quarta, compie un excursus sulle conferenze del climaĀ (COP)Ā registrandone i vari progressi (pochi) e i fallimenti (tanti). Nella quinta, analizza il dibattito e le aspettative riposte nella prossima Conferenza, la COP28 di Dubai. Nellāultima il Papa, tirando le fila del suo magistero sullāecologia integrale e la cura della casa comune, si sofferma sulleĀ motivazioni spiritualiĀ indicando perchĆ© i credenti, alla luce della fede, debbano affrontare questi problemi in spirito di comunione e corresponsabilitĆ .
QUESTA LA COPERTINA DI FAMIGLIA CRISTIANA
Papa Francesco sul clima: “Il mondo si avvicina ad un punto di rottura”, l’apostasia green della neochiesaLa Laudate Deum torna sul tema green. Una volta di piĆ¹, il pontificato di Bergoglio, reale o presunto, si manifesta come chiuso alla trascendenza, disabitato dal sacro, privo di riferimenti all’eterno e al destino dell’anima.
di Diego Fusaro
Bergoglio torna a insistere su uno dei suoi temi privilegiati, la questione ambientale. La “Laudate Deum” ĆØ in fondo un grande grido in difesa dell’ambiente e contro il cambiamento climatico. Una volta di piĆ¹, il pontificato di Bergoglio, reale o presunto, si manifesta come chiuso alla trascendenza, disabitato dal sacro, privo di riferimenti all’eterno e al destino dell’anima. Al contrario, ĆØ tutto proiettato nell’immanenza del mondo terreno, con prospettive e soluzioni che da qualunque angolatura noi le osserviamo appaiono coincidenti con il pensiero unico politicamente corretto di completamento della globalizzazione turbocapitalistica. Non so sinceramente se per la neochiesa liberalprogressista di Bergoglio esista l’inferno. Se esiste, sicuramente ĆØ popolato da negazionisti climatici e populisti, o piĆ¹ in generale da tutti coloro i quali per una ragione o per un’altra non aderiscono alla narrativa del pensiero unico politicamente corretto che Bergoglio con tanto zelo celebra e propugna. Senza esagerazioni, come ho provato a mostrare nel mio studio “La fine del Cristianesimo”, quella di Bergoglio ĆØ una religione del nulla che si limita a fare da grancassa all’ordine mentale di completamento dei rapporti di forza del tardo capitalismo. Grazie a Bergoglio, il pensiero unico politicamente corretto si fa anche pensiero unico teologicamente corretto.
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Oramai ĆØ chiaro a tutti che ĆØ l’antipapa, non c’ĆØ nulla nelle sue parole che abbia un minimo appiglio alla religione cattolica. E’ piĆ¹ vicino al wef che al divino, speriamo che “abdichi” il prima possibile. Ci sono dei video in rete che sono veramente imbarazzanti, e che mostrano bene il declino inesorabile di questa chiesa comandata da tal personaggio. Dopo aver imposto il green-pass nelle chiese adesso ci vuole imporre l’eco-teologia, poi che si inventerĆ ?
Un lurido puzzolente, l’olezzo degli inferi lo attornia. Schifoso verme, servo di Lucifero e del NWO.