“La pandemia ha fatto uscir fuori i codardi” Enrico Ruggeri non le manda a dire come sempre: nel mirino la feccia che ci ha rovinato in questi tre anni allucinanti

intervista di Francesco Borgonovo per Byoblu

Ospite di eccezione della puntata del 3 ottobre 2023 di “1984: Piano di fuga, il talk show di Byoblu condotto da Francesco Borgonovo, Enrico Ruggeri ha parlato di musica, ovviamente, ma anche di politica e attualità, concentrandosi sul ruolo degli artisti e degli intellettuali in Italia. E lo ha fatto a modo suo, senza finti perbenismi o stereotipi, ma col coraggio di chi conosce il prezzo e il valore della libertà.

«Sorrido nel vedere molti miei colleghi», ha proseguito il cantautore, «che fanno dei post con su scritto «No alla fame» o «No alle guerre» senza sbilanciarsi, cioè dicendo cose ovvie, oppure «No alla violenza sulle donne»: dicono cose sulle quali sono poco attaccabili e così molti loro fan gli scrivono che hanno ragione. Sarebbe il caso di prendere qualche posizione in più: nel momento del Covid sono spariti tutti. Io invece ho ricevuto un po’ di congratulazioni segrete».

L’opinione libera di Enrico Ruggeri sul covid: “L’ho pagata cara”

Tutti ricordiamo che Enrico Ruggeri è stato uno tra i pochissimi artisti e intellettuali italiani che hanno espresso delle perplessità durante la gestione della pandemia. «[…] Io mostravo molte perplessità sulla gestione del Covid», ha raccontato l’artista, «non certo perché io sia esperto di nulla che riguarda le malattie, ma semplicemente perché, da osservatore di costumi, ho detto: “Non è possibile alienarsi la possibilità di vivere per la paura di morire, perché sennò finiamo come lo scarafaggio che vive cercando di mangiare riprodursi e scappare dalla morte”. A seguito di quello l’ho pagata veramente cara: per tre anni non mi si è visto in Rai, molti impegni mi sono stati declinati. È stata veramente dura, devo dire».

Ruggeri: “L’intellettuale deve per forza dire cose che non piacciono a tutti, altrimenti…”

«Nel nostro mondo è facile: non chiami me, ne chiami un altro altrettanto bravo e altrettanto seguito e nessuno se ne accorge», ha proseguito Ruggeri. «Per cui c’è stato un progressivo allontanamento. Insomma, sono cose che capitano». Bisogna solo capire chi ha la statura umana per reggere di fronte a certe pressioni e, anche a costo delle conseguenze, esprimere la propria opinione, e chi no. «Io avrei voluto vedere alle prese con gli anni del Covid gente come Gaber, gente come Pasolini, gente come De Andrè. Sarei veramente curioso di vederli, partendo dal principio che l’intellettuale – anche se la parola è un po’ ridondante – deve per forza dire delle cose che non piacciono a tutti. Uno che dice cose che piacciono a tutti è semplicemente uno scaltro l’amministratore di se stesso, mentre uno che si attira le ire di qualcuno può avere una patente diversa».

“Sono un uomo libero al di là di destra e sinistra”

«Io vengo dagli anni del liceo trascorsi al Berchet di Milano. Erano anni nei quali in qualche modo c’era una dittatura molto marcata, molto ideologica, quindi in realtà io sono refrattario a quel tipo di mentalità. Anche nella musica succede così: se vogliamo dividere quelli diciamo di destra e quelli di sinistra, trovo che nella musica e anche nella società la destra sia più aperta e tollerante. Quelli – ha proseguito il cantautore – tra i miei compagni e i miei amici magari orientati a destra ascoltavano e apprezzavano tranquillamente Guccini, che era sicuramente una bandiera della sinistra, mentre erano anni nei quali se eri di sinistra Battisti lo dovevi ascoltare di nascosto, per non parlare di David BowieLou Reed, tutta questa gente un po’ dandy e un po’ gay friendly. In quegli anni, infatti, la dura e pura sinistra stalinista era assolutamente omofoba, molto più degli omofobi di oggi».

«Quindi, in realtà, io su tante questioni ho semplicemente le mie idee: la Nato è una struttura che ritengo un male non necessario, per esempio. In questo il mio pensiero non coincide col pensiero della destra di oggi. Ma ho tante altre posizioni diverse: francamente ho più solidarietà umana e simpatia per i palestinesi che non per gli israeliani, altra cosa che in questo momento mi allontana dalla destra tradizionale. A seconda dei casi prendo delle posizioni da uomo libero» ha concluso Enrico Ruggeri.

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  1. SACROSANTA VERITA’ , E ANCHE GLI ASSERVITI DEL SISTEMA, come le pecore, dove sterza una vanno tutte, senza porsi domande di dove si va. Bravo Ruggeri come pochi nel mondo dei cantanti.

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