Stuprata in casa della figlia di Urbano Cairo! La notizia totalmente censurata sul potente padrone della Tv della feccia venuta a galla solo dopo la condanna del colpevole

EDOARDO P., UN FIORENTINO DI 27 ANNI, BOCCONIANO E MOLTO BENESTANTE, È STATO CONDANNATO A 4 ANNI E DUE MESI PER UNA VIOLENZA SESSUALE AVVENUTA NELL’OTTOBRE DEL 2021. LA VITTIMA È UN’ALTRA STUDENTESSA UNIVERSITARIA, DI 25 ANNI, CHE DOPO UNA SERATA AD ALTO TASSO ALCOLICO SI È SVEGLIATA ALL’ALBA SU UN DIVANO LETTO, CON IL RAGAZZO CHE STAVA ABUSANDO DI LEI – IL TUTTO È AVVENUTO A MILANO, NEL QUARTIERE BRERA A CASA DELLA FIGLIA DI URBANO CAIRO (TOTALMENTE ESTRANEA ALLA VICENDA), GRANDE AMICA DI EDOARDO – UNA STORIA MOLTO SIMILE A QUELLA DI CIRO GRILLO E A MOLTE ALTRE DI CUI CONOSCIAMO OGNI DETTAGLIO. COME MAI IN QUESTO CASO NULLA SI È SAPUTO FINO A CONDANNA AVVENUTA?

Estratto dell’articolo di Monica Serra per “La Stampa”

L’accusa è di violenza sessuale. E la condanna dell’imputato in abbreviato è già arrivata venerdì, a 4 anni e due mesi. La vittima è una studentessa universitaria che non ha ancora compiuto 25 anni. Dopo una serata trascorsa a bere tra diversi locali del centro di Milano, si è svegliata all’alba su un divano letto, ancora ubriaca e stordita, con un ragazzo addosso che stava abusando di lei.

cristina cairo

CRISTINA CAIRO

Un ragazzo, Edoardo P., bocconiano originario di Firenze, di 27 anni, che lei non conosceva neanche. Ma che è un carissimo amico della padrona di casa: la figlia del presidente di Rcs e del Torino calcio, Urbano Cairo. Che non ha nulla a che vedere con quel che è successo, le indagini non l’hanno mai neppure sfiorata. Era in casa quando si sarebbe verificata l’aggressione.

Quella notte, tra il 22 e il 23 ottobre del 2021, nell’appartamento nel quartiere Brera, dormivano cinque giovani, tutti più o meno coetanei. Quasi tutti studenti della Bocconi, con alle spalle famiglie molto benestanti. Oltre alla padrona di casa col fidanzato, che erano nella camera da letto sul soppalco, c’erano la venticinquenne, il presunto aggressore e un altro amico.

Nessuno dei presenti ha dichiarato ai carabinieri di aver visto o sentito qualcosa. Neanche il terzo giovane che era sul divano letto, anche se poi alcune chat sequestrate lo avrebbero tradito. Come il messaggio agli atti in cui ha rivelato che non sapeva se le parole pronunciate dalla presunta vittima al risveglio fossero «una richiesta di aiuto o di partecipazione». In ogni caso, le indagini hanno escluso qual siasi forma di complicità.

È venerdì e il gruppo di cinque amici esce a far serata. Edoardo P. non è con loro, arriverà solo in piena notte. […] i giovani bevono molto. Vanno prima al “Panika” di Porta Nuova, e poi a ballare al “Play club”, a meno di un chilometro di distanza. Si divertono, circola molto alcol.

Quando arrivano nell’appartamento in Brera è già quasi l’alba. Decidono di mangiare un piatto di spaghetti […]. La vittima si addormenta quasi subito sul divano. In quel momento, in casa, arriva Edoardo P., ha fatto serata anche lui in un altro locale. Dopo la cena, tutti vanno a dormire. Sul divano letto al piano di sotto, accanto alla venticinquenne si sdraiano in tre, uno di loro alle sei del mattino si sveglia e va via.

Quando la ragazza apre gli occhi […] si spaventa, chiede aiuto. Il ventisettenne è addosso a lei si ferma subito. L’altro sdraiato sul divano letto è molto amico della vittima. Lei stessa non riesce ad accettare che non sia intervenuto per aiutarla. È ancora intontita dall’alcol, non riesce neppure ad allontanarsi subito, a scappare. Lo farà dopo circa un’ora per poi chiedere aiuto ad altre amiche che l’accompagneranno in ospedale e a fare denuncia la sera stessa.

Dopo gli accertamenti […] la ragazza […] viene anche sentita nel corso di un incidente probatorio. Tutte le testimonianze dei presenti vengono raccolte, compresa quella della figlia di Cairo che ai carabinieri dice di non aver sentito nulla ma che conosce bene Edoardo P.: è un suo carissimo amico, una persona perbene e non crede possa aver fatto una cosa del genere. La difesa del giovane respinge le accuse […]. Ma il giudice Massimo Baraldo crede alla vittima e condanna Edoardo P. a 4 anni e 2 mesi.

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