Auto elettriche, anche Stellantis come Volkswagen tira il freno a mano: si prosegue con motori ibridi e termici, come richiedono i consumatori

Stellantis, colpo di freno all’elettrico

di Pierluigi Bonora per Il Giornale

In Stellantis si pensa a un nuovo modello con l’ossessione dell’elettrico, per poi essere costretti a virare decisamente anche sull’opzione con motorizzazione ibrida (l’unitĆ  endotermica lavora in sinergia con una elettrica). ƈ la legge del mercato che lo impone, soprattutto di quello italiano dove l’auto elettrica continua a non convincere, nonostante i congrui incentivi ancora a disposizione.

Ecco allora Fiat annunciare in luglio la riedizione di un’icona, la 600, nella sola versione elettrica, quindi – in questi giorni – aggiungere, per ora solo in Italia, anche quella ibrida, disponibile nel 2024 a meno di 20mila euro rispetto ai 29.950 (prezzo con ecobonus) dell’offerta piĆ¹ Ā«economicaĀ» a batteria.

Del resto la doppia motorizzazione ĆØ quella che va per la maggiore (24% di quota mercato in Europa, alle spalle delle auto a sola benzina: 32,7%), in quanto assicura una considerevole riduzione delle emissioni, toglie al guidatore qualsiasi Ā«ansia da ricaricaĀ», costa molto meno e mantiene viva l’industria europea automotive.

La stessa Avenger, la Ā«baby JeepĀ» partita quest’anno subito elettrica e a benzina (quest’ultima opzione inizialmente riservata a Italia, Spagna e Polonia, ma ora anche nelle concessionarie tedesche, francesi e britanniche) sarĆ  anche ibrida. Stellantis, in proposito, sta adottando una strategia basata sulla flessibilitĆ , consapevole che lo scenario europeo, fino a poco tempo forzatamente indirizzato alla produzione e vendita unicamente di veicoli elettrici dal 2035, sta mutando. Ecco perchĆ©, a esempio, la piattaforma sulla quale nascono Fiat 600, Jeep Avenger, Peugeot 2008 e Ds4, ĆØ in grado di dar vita sia a vetture 100% elettriche sia a vetture endotermiche.

Il 2024, con il rinnovo dell’Europarlamento, sarĆ  l’anno decisivo per questa Ā«contro svoltaĀ» che vede una sempre maggiore apertura verso la neutralitĆ  tecnologica, cioĆØ a tutte le motorizzazioni decarbonizzanti, tra cui i carburanti sintetici e soprattutto i bio-carburanti, ambito che vede l’Italia, con Eni, giĆ  pronta e forte dell’Alleanza globale siglata dal premierĀ Giorgia MeloniĀ al recente G-20.

Il Regno Unito, intanto, slegato dall’Unione europea, ha giĆ  preso una decisione. Lo stop alla vendita di vetture a benzina e Diesel, a favore del Ā«tutto elettricoĀ», ĆØ stato posticipato di 5 anni: dal 2030 al 2035. Rinviato anche l’obbligo oneroso per i cittadini di sostituire le caldaie a gas. Il premier Rishi Sunak intende raggiungere il target delle emissioni zero nel 2050, Ā«ma in modo piĆ¹ realisticoĀ». E sul tipo di mobilitĆ  da adottare, ha aggiunto che Ā«la decisione spetterĆ  ai cittadini e non puĆ² essere imposta dal governoĀ» in quanto Ā«non si possono chiedere ai cittadini tanti cambiamenti senza prima un dibattito nazionale in cui vengano adeguatamente informatiĀ». In Europa, al contrario, Bruxelles non ha avviato alcuna consultazione nei singoli Paesi e il promotore del Ā«tutto elettricoĀ», il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, visto il cambiamento del clima, in questo caso politico, ha deciso di togliere anzitempo il disturbo per candidarsi alla guida del governo olandese.

Un recente report di PwC Strategies ha sondato l’atteggiamento degli italiani verso l’auto elettrica, rilevando come Ā«nel complesso i proprietari di vetture elettriche sono soddisfatti dell’esperienza in fase di utilizzo, ma il 26% degli interpellati tornerebbe a una motorizzazione tradizionale a causa dell’elevato tempo di ricarica e delle performance della batteria alle basse temperature ambientaliĀ».

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