Tra 20 anni tutti a piedi: la feccia non nasconde il suo obiettivo. Come al solito lo dicono chiaramente: non vogliono che la popolazione possa muoversi liberamente come accade al giorno d’oggi

Le auto private non scompariranno in futuro, ma tenderanno comunque a ridursi notevolmente. E’ questo quanto “sentenzia” l’ultimo report di McKinsey, che ovviamente non fa sorridere i costruttori di automobili.

di rOberto Mazzu per Everyeye

Secondo lo studio il boom del carsharing e della micromobilità farà calare nei prossimi anni le vendite, precisamente del 20 per cento nell’Unione Europea e del 30 negli Stati Uniti.

Attualmente l’auto privata è il più importante metodo di spostamento, il 45% cento del totale, circa 1,3 miliardi di veicoli al mondo, ma nel corso dei prossimi 12 anni, leggasi da qui al famoso ban dell’Ue di benzina e diesel datato 2035, le cose cambieranno radicalmente, con un calo della quota suddetta del 15 per cento, che significa il 30 per cento totale del mercato.

Chi solitamente acquista auto sceglie nuove forme di mobilità senza dubbio più flessibili, convenienti e nel contempo green. Da una parte spazio quindi al boom della mobilità micro, come ad esempio e-bike, e-scooter ma anche i quadricicli, settore quest’ultimo in forte espansione e che nei prossimi mesi potrebbe subire un’ulteriore spinta grazie all’arrivo sul mercato della Fiat Topolino elettrica, presentata lo scorso luglio.

Si calcola che il valore di questo mercato dovrebbe raddoppiare nel 2030, raggiungendo l’incredibile cifra di 440 miliardi di dollari. In crescita anche il car sharing, le auto condivise, ma anche le navette automatiche. Che dire poi delle prospettive legate ai robo-shuttle, le navette automatizzate, che al momento rappresentano solo l’1 per cento della quota della mobilità ma che dovrebbero raggiungere il 7 nel 2035.

Di pari passo cresceranno le persone che torneranno ad utilizzare il trasporto pubblico, a cominciare da quelle delle grandi città europee, con una quota totale del 35% nel 2035, quindi maggiore (secondo lo studio) rispetto a coloro che utilizzano l’auto.

«In quest’ottica diventa fondamentale integrare le diverse modalità di trasporto, in modo da offrire alle persone scelte diversificate e flessibili per le singole esigenze, incentivando così soluzioni di viaggio più rispettose dell’ambiente e più intelligenti», le parole di Edoardo Bevilacqua, Area manager di Mia-Platform. Stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione, forse una delle più importanti degli ultimi 50 anni.

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