È morto Toto Cutugno, il cantante aveva 80 anni ed era malato da tempo
Si è spento a 80 anni il cantante autore della celebre L’Italiano e tanti altri successi. Cutugno era malato da tempo, come ha confermato il suo manager.
È morto Toto Cutugno. Il cantante, artefice di alcune delle canzoni più celebri della storia della musica italiana, è scomparso all’età di 80 anni, che aveva compiuto lo scorso luglio. Il decesso, come riporta l’Ansa, è avvenuto oggi alle 16, Cutugno era ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano. È stato il manager dell’artista, Danilo Mancuso, a dare la notizia all’agenzia, spiegando che Cutugno è morto “dopo una lunga malattia, il cantante si era aggravato negli ultimi mesi”.
BIOGRAFIA DI TOTO CUTUGNO
Da www.cinquantamila.it – la storia raccontata da Giorgio Dell’Arti”
• (Salvatore) Fosdinovo (Massa Carrara) 7 luglio 1943. Cantante. 15 volte concorrente al Festival di Sanremo, ospite nel 2013 ha cantato con il Coro dell’Armata Rossa la sua canzone più famosa L’italiano (nell’86 premio come disco italiano più venduto al mondo negli ultimi cinque anni).
• Padre ottimo suonatore di tromba e sottufficiale di Marina d’origine siciliana, madre casalinga. «“Buongiorno Italia, gli spaghetti al dente, e un partigiano come presidente”: era l’83, quella canzone sembrava fatta per vincere, invece il premio toccò a Tiziana Rivale. La giuria popolare del Totip e le vendite dei dischi nel mondo intero risarcirono solo in parte l’irato cantautore con la chitarra in mano.
Per 5 volte secondo a Sanremo (1984, 1987, 1988, 1989, 1990), Toto comunque una volta vinse: nell’80, con Solo noi, nell’edizione della rinascita del Festival, quella del “Wojtilaccio” di Benigni» (Ranieri Polese). Ultimi Sanremo: nel 2010 (Aeroplani) e nel 2008 (Un falco chiuso in gabbia) dove il suo litigio col critico del Corriere della Sera Mario Luzzatto Fegiz (l’aveva accusato di aver stonato) fu tra i pochi picchi d’ascolto.
«Dal 1978, intanto, Cutugno aveva cominciato a collaborare con la tv: Mike Bongiorno (1924-2009) gli chiede la sigla per Scommettiamo? (1976-1978); poi, con gli anni Ottanta, diviene una presenza costante in video: Domenica in, Piacere Raiuno, fino a I fatti vostri (da cui si congeda nel 2000).
Oggi, Toto è molto più famoso all’estero che a casa nostra:, nel 2002 per esempio un dj americano ha spopolato con il remix dell’Italiano; in Spagna, Francia, Germania i suoi album continuano a vendere. E ora piace moltissimo in Russia e dintorni» (Polese, cit.).
Dagli stadi della Siberia alle sale del Cremlino, alle feste lussuose degli oligarchi, lo accolgono fan estasiati che lo elogiano come “il maestro melodico più grande di tutti i tempi” [Anna Zafesova, Sta 17/10/2013]. Nel 2007 ha un concerto in Kazakistan davanti a 84 mila spettatori, invitato dal presidente in persona.
«Nei Paesi dell’Est mi chiamano maestro quando maestro non sono. Sono un autodidatta, un selvaggio della musica. In Italia mi danno del ruffiano, quello che fa canzoni popolari giocando sui sentimenti. Anche questo non è giusto. Mi piacerebbe essere riconosciuto per quello che sono. Né un maestro né ruffiano. Solo uno che fa il suo lavoro con grande passione» [Giuseppe Fumagalli, Ogg 30/10/2013]. Nel 2011 i Paesi Baltici lo accolgono come «the italian musical legend» [Sam Logger, The Baltic Times 30/11/2011].
«Questo, in fondo, era il suo destino: già ai suoi esordi, nel 1975, il primo successo d’autore lo ottiene in Francia, dove Joe Dassin traduce una sua canzone nel bestseller L’été indien. Dalida, Johnny Hallyday, Sheila cantano suoi motivi; in Italia Cutugno scrive per Celentano, la Vanoni, Modugno, Leali. È l’unico italiano, dopo la Cinquetti, a vincere l’Eurofestival (Zagabria, 1990).
Eppure, da noi non gli si è mai perdonato il canto da italiano vero, la cifra nazional-popolare insistita ma sincera. Neppure il volume impressionante dei suoi incassi nel mondo ha fatto riconoscere il talento di questo artista perennemente non in linea con le nostre mode e tendenze. Peccato. Anche lui, un giorno, sarà riscoperto dall’industria del revival e da tardive infatuazioni snob (da Totò in poi è la regola)» (Polese, cit.).
• Su L’Italiano: «Gli italiani sono cambiati e oggi aggiungerei un paio di strofe. La prima dedicata agli immigrati: “Buongiorno Italia di Italiani vari, che noi chiamiamo extracomunitari/che hanno la pelle di un altro colore/ma per bandiera hanno il tricolore”. La seconda: “Buongiorno Italia e il mutuo da pagare/e il dubbio amletico di chi votare/coi talent show illudi figli/e una tv foriera di sbadigli”. Direi che ci possono stare» [Fumagalli, cit.].
• Fama di uomo di destra (è stato ospite di manifestazioni di An e Azione giovani)
• Albano è l’uomo che ama di più al mondo dopo suo figlio. Fu lui a convincerlo a sottoporsi a un esame medico che evidenziò un tumore da cui poi guarì [Ogg 3/11/2010].
«Ho vissuto 4 mesi a letto a fare chemioterapia. Non ho mai mollato, mi sono aggrappato a tutto e ho trovato Dio, sono diventato più tollerante e più generoso» (a Gabriella Mancini).
• Sposato con Carla, conosciuta nel 1966 a Lignano Sabbiadoro: «Lei era in vacanza e io suonavo in un locale alla moda. Ormai stiamo insieme da una vita». Un figlio, Nico (avuto nel 1989 da un’altra donna quand’era già sposato).
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