Salario minimo, Schlein dalle vacanze esulta per una raccolta firme farlocca: nel frattempo le coop rosse continuano a pagare una miseria i loro ‘schiavi’

Salario minimo, Schlein: “Raggiunte le 300mila firme, ora avanti”. Gasparri: raccolta fallimentare nonostante la domanda ingannevole
Per la segretaria del Pd bisogna «fare la guerra ai contratti pirata». Il senatore di Forza Italia: tante false sottoscrizioni e mi aspettavo milioni di sì. Sbarra (Cisl) al Meeting di Rimini: apprezzato l’avvio di un confronto.

tratto da La Stampa

«Abbiamo raggiunto le 300 mila firme per il salario minimo»: lo ha annunciato la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein alle festa dell’Unità di Castiglione del Lago. «Dobbiamo andare avanti e insistere» ha aggiunto. Schlein la ha sottolineato la «svolta» che c’è stata nella segreteria del partito «che ha deciso di mettere al centro il lavoro di qualità e dignitoso». «È ora di fare la guerra ai contratti pirata» ha detto ancora.
«Continuiamo a insistere sul salario minimo – ha detto ancora Schlein – che dobbiamo rafforzare la contrattazione collettiva e far valere nei confronti di tutte le lavoratrici e i lavoratori di un settore la retribuzione complessiva prevista dal contratto più rappresentativo di quel settore. E’ ora di fare la guerra ai contratti pirata che condannano alla precarietà interi settori e generazioni. Non ce lo possiamo permettere».

Sbarra: apprezzato l’avvio di un confronto
«Noi abbiamo apprezzato questo avvio di confronto fra la maggioranza di governo e le forze di opposizione. È un’iniziativa importante, finalmente nel nostro Paese si apre una discussione per discutere di povertà lavorativa, di precariato, di questione salariale». Lo ha detto, a margine di un incontro al Meeting di Rimini, il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra secondo cui «l’auspicio è che le forze politiche, in un profilo bipartisan, sappiano trovare convergenze e aprano ed allarghino la discussione anche alle parti sociali». A giudizio del sindacalista «aver messo in campo il Cnel per costruire sotto il profilo tecnico e istruttorio valutazioni che poi possano servire al Parlamento è un aspetto positivo che noi ci sentiamo di condividere. Confermo l’impostazione della Cisl: noi dobbiamo affrontare nel nostro Paese questa bruciante questione salariale, dobbiamo mettere in campo iniziative finalizzate a rinnovare tutti i contratti pubblici e privati, a tagliare le tasse sui redditi da lavoro dipendente e da pensioni». Quindi, ha concluso, «sul salario minimo, pensiamo che la discussione sia positiva e importante: io preferisco parlare di salario dignitoso e di salario giusto, che può essere risolto con un intervento che rafforzi la contrattazione collettiva e incoraggi le relazioni sindacali, su un tema così importante per il nostro Paese e per il mercato italiano del lavoro».

Gasparri, 300mila firme? Fallimento raccolta
«Sono sorpreso dal fallimento delle sinistre nella raccolta delle firme sul salario. Pensavo infatti che una campagna semplice, anche se illusoria, basata su una domanda a risposta facilitata, tipo volete stipendi più alti o più bassi?, ingannevole ma a replica scontata, avrebbe raccolto decine di milioni di sì. Invece le firme sarebbero appena 300mila, comprese, come si è visto, le tante false sottoscrizioni. Poveri Schlein e Conte. Gli italiani hanno capito che sono dei cantastorie. Del resto l’ex assessore dell’Emilia ha già dimostrato la sua incapacità sul territorio della sua Regione. A cui ora segue il clamoroso flop sulle firme». Lo dice il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

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