Piattino a 2 euro per dividere il piatto di trofie: interviene la chef stellata Cristina Bowerman dimenticando di spiegare che il vero furto sono 18 euro per un primo al pesto in trattoria

Piattino a 2 euro, interviene la chef stellata e avverte la proprietaria del ristorante – Cristina Bowerman, chef stellata Michelin al Glass Hostaria di Roma, in un editoriale di oggi su La Stampa ha parlato del caso dello scontrino con 2 euro per il piattino in condivisione di un toast. Ida Germano, la titolare 76enne dell’Osteria del Cavolo di Finale Ligure, in provincia di Savona, ha dichiarato che di piatti alla coppia che l’ha recensita ne ha portati quattro: «Sappiano i clienti che per noi è un lavoro in più». Germano ha detto anche che sta valutando azioni legali verso chi ha lasciato delle recensioni negative del suo locale. Secondo Bowerman invece la proprietaria sbaglia.

PIATTINO A 2 EURO AL RISTORANTE: INTERVIENE LA CHEF STELLATA CRISTINA BOWERMAN

“Ora, premetto, io sono per la completa autonomia dell’imprenditore e non mi piace l’idea di alcuna interferenza da parte di governo, associazioni, etc. In poche parole, se lo ritengo opportuno, devo poter vendere al prezzo che voglio, dunque anche più di due euro per tagliare un tramezzino. Se sono in gamba, regolerò il mio prezzo di vendita a seconda del mio target e, soprattutto, della domanda. Se invece sono fuori mercato, fallirò”, ha scritto la chef Cristina Bowerman.

La ristorazione italiana è uscita da poco dalla crisi: «Non roviniamo tutto con due euro di piattino», ha evidenziato Bowerman. «Mi è capitato spesso di sedermi in qualche bar con i miei vari amici americani, che di tanto in tanto vengono a trovarmi, e in più di un’occasione il cameriere mi ha servito un costosissimo menu con prezzi per stranieri. Proprio a Roma, in più di un’occasione, ci siamo trovati invece con tassisti che chiedevano 50 euro a persona per la tratta dall’aeroporto a stranieri che non sanno che invece è la tariffa complessiva, incluse le valigie», ha affermato la chef stellata. Due cose la colpiscono della vicenda di Finale Ligure: «Nel caso di specie, non sono i 2 euro che mi scandalizzano, ma due altri aspetti. Il primo è che bisogna mettere il cliente in grado di fare una scelta informata e non mi pare di aver letto che vi fosse alcuna nota relativa al sovrapprezzo di 2 euro per tagliare un tramezzino a metà (mi fa male anche scriverlo !); il secondo è la risposta della proprietaria che controbatte sostenendo che se il cliente avesse reclamato al momento, gli avrebbe scalato i due euro. Questo è uno di quei casi in cui il silenzio le avrebbe giovato». 

Poi la chiosa finale su «La Stampa»: «Ci stiamo ora riprendendo, e anche bene, ma dovremmo fare uno sforzo come comunità a livello nazionale. La ristorazione italiana, da Nord a Sud, ha un valore immenso non solo per l’oggettiva bontà della sua cucina ma un potere attrattivo incredibilmente forte da essere uno dei volani più importanti del nostro turismo: il turismo enogastronomico esperenziale. Non sprechiamolo con episodi che corrono più velocemente sul web di magari tanti onesti, bravi ristoratori che il tramezzino non solo lo tagliano gratis ma addirittura te ne regalano uno se gli stai simpatico».

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