Mentre da giorni ci raccontano dell’Ucraina, censurano totalmente la rivolta in Corsica contro lo stato francese: da giorni la popolazione si scontra apertamente contro gli sgherri di Macron

I venti di rivolta soffiano molte forte anche sulla CorsicaAjaccio è ormai teatro di scontri da diversi giorni, dopo che l’attivista nazionalista Yvan Colonna, condannato per l’assassinio del prefetto Claude Erignac nel 1998, è in coma dopo essere stato aggredito da un compagno di prigionia incarcerato per terrorismo.

La testimonianza fa emergere che vi siano stati problemi di motivo religioso tra i due carcerati. Ma questa ipotesi lascia molti dubbi tra i nazionalisti corsi, creando molta rabbia tra i nazionalisti e gli studenti che sono scesi in piazza. Non si possono chiudere gli occhi di fronte al tema dell’indipendenza della Corsica, che rappresenta uno dei temi politici più caldi. Una buona parte dei cittadini vorrebbe ottenere una certa autonomia nei confronti del governo centrale francese, se non il totale distaccamento. Come dimostrano anche le percentuali del partito nazionalista Pe’ a Corsica che, durante le elezioni del 2015, raggiunse il 35% dei consensi.

Ad Ajaccio la guerriglia urbana è proseguita fino a mezzanotte e i manifestanti sono entrati nel palazzo di giustizia. A Calvi centinaia di manifestanti si sono riuniti nei pressi della Prefettura, lanciando diverse molotov sull’istituto. Mentre i lavoratori del Sindicatu Travagliadori Corsi marinari hanno impedito l’attracco a un traghetto francese proveniente da Tolone con a bordo diversi agenti anti-sommossa inviati dalla Direzione centrale della Compagnies Républicaines de Sécurité (CRS).

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