“Spediteli su Marte e la facciamo finita” Mario Giordano pialla come merita Alain Elkann, il padre dell’infame erede della peggior famiglia italica

ELKANN INCIAMPA NELLA REALTÀ E GLI FA RIBREZZO

Estratto dell’articolo di Mario Giordano per “la Verità”

Per prima cosa questo fatto incredibile: per andare da Roma a Foggia bisogna passare per Caserta e Benevento. Ma vi pare? Possibile che nessuno abbia avvertito Alain Elkann, padre di Jaki, e dunque padre dell’editore di Repubblica e Stampa? Già per lui deve essere un trauma andare a Foggia, che inevitabilmente non è Saint Tropez. Ma poi: perché fare questo giro? Caserta? Benevento? Magari anche Grottaminarda? Non lo sanno che il treno che trasporta un Elkann, come minimo, per andare da Roma a Foggia deve passare per Sainkt Moritz? O in alternativa per Montecarlo? […]

Per di più, come se non bastasse, questi sciagurati che organizzano i viaggi di Alan Elkann, scrittore di corte e di cortigiani, figlio di banchieri e padre di editori, sempre a suo agio nei salotti chic e nelle terrazze alla moda, oltre a fargli sfiorare Benevento e Caserta a sua insaputa, anziché prenotargli una limousine con chaffeur o, meglio ancora, un elicottero personale, l’hanno messo su un treno. Un treno capite? Certo prima classe, ci mancherebbe. Ma non un treno tutto per lui, come pure richiederebbero blasone e lignaggio. Macché: un treno con altre persone. E alcuni di queste persone, figuratevi un po’, persino ragazzi di 16-17 anni […]

Tutto ciò, chiaramente, appare difficilmente sopportabile: come si può tollerare di stare nei pressi di qualcuno che ha i capelli corti, lo zainetto verde e persino un iPhone per sentire musica? Questo atteggiamento si configura come una rivolta, una lotta di classe, insomma, seppur sempre in prima classe. Si aggiunga un ultimo dettaglio, che ha reso davvero drammatico il viaggio tra Roma e Foggia del principe agnellino, un particolare devastante che non poteva sfuggire alla sua sensibilità: tra quei ragazzi del treno, infatti, «nessuno portava l’orologio». Nessuno. Nemmeno un Patek Philippe da 80.000 euro, nemmeno un Rolex in oro massiccio. Niente di niente. Come poteva Elkann rimanere inerte di fronte a tanta ribalda cafonaggine?

Per questo […] il papà dell’editore ha pensato bene di scrivere sul giornale del figlio, nelle pagine della cultura, un bell’articolo di denuncia contro questi mentecatti con i berretti da baseball […] definendoli come meritano: «lanzichenecchi». «Non pensavo si potesse ancora adoperare la parola, ma mi sbagliavo», ha scritto vibrante di indignazione. […]

Tutti ostinavano invece a parlare di come andare a «beccare» le ragazze sulla spiaggia.

Signora mia, dove andremo a finire con questa gioventù che, oltre a vivere a Caserta e perfino a Benevento a insaputa di Elkann, oltre a indossare t-shirt bianche anziché vestiti di lino blu, pensa perfino ad andare a cuccare al mare anziché arrovellarsi su Proust, dopo aver commentato l’elzeviro del Financial Times? Il povero Elkann, ovviamente, si è sentito un marziano. Così ci ha tenuto a far sapere per iscritto che, finito il viaggio, si è alzato e non ha salutato nessuno di quei «lanzichenecchi» perché «gli avevano dato fastidio».

Bisogna capirlo. Già il trauma di scoprire che esiste la Campania non è stato facile da superare, Poi pure il trauma di scoprire che i giovani non portano il Patek Philippe e bevono Coca Cola anziché champagne: insomma, che cosa si pretende da quest’uomo? Perciò riteniamo che siano stati perfidi i giornalisti della Repubblica che attraverso il loro Cdr hanno espresso «grande perplessità» per l’articolo del papà del loro editore, ricordando «la missione storica che si è data Repubblica di un giornale vicino ai diritti dei più deboli».

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  1. Non c è un volo diretto per Mercurio? pago io i biglietti per tutti loro e quelli come loro. Costruiamo un astronave madre (perchè sono veramente tanti quelli da esiliare) e gli facciamo fare un unico viaggio di sola andata, non propongo Marte perchè lì potrebbero sopravvivere e distruggere anche quel pianeta, su MERCURIO GLI ANDREBBE UN PO’ MALUCCIO PROVARE a fare ciò che hanno fatto sul pianeta terra.

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