Camera, lo sputo in faccia ai milioni di italiani sotto la soglia di povertà: aumentato di 1.200 euro netti lo stipendio dei Capigruppo

Aumenta lo stipendio per i capigruppo di Montecitorio: avranno un’indennità extra di 1.200 euro netti
Aumenta lo stipendio per i presidenti dei gruppi parlamentari di Montecitorio: secondo quanto è stato appena disposto, riceveranno dalla Camera una indennità aggiuntiva pari a quella già erogata ai presidenti di commissione, pari a 2.226,92 euro lordi al mese, 1269,34 euro netti. L’indennità arriverà anche per i presidenti delle componenti del gruppo Misto, ma ridotta alla metà. Lo ha deciso l’Ufficio di presidenza di Montecitorio con una delibera, la 45/2023, di cui l’Ansa ha preso visione. Per il 2023 l’indennità aggiuntiva sarà a carico dei bilanci dei singoli gruppi parlamentari. Dal 2024 l’indennità sarà erogata direttamente dalla Camera.

Le risorse necessarie saranno prelevate dal contributo concesso ai gruppi parlamentari e quindi, viene spiegato, l’operazione è ad invarianza di spesa rispetto al bilancio complessivo di Montecitorio. In sostanza, dunque, non ci saranno spese aggiuntive.

Che cosa fanno i capigruppo in Parlamento

I capigruppo di Camera e Senato svolgono un ruolo di primo piano nell’organizzazione dei lavori parlamentari.

Sia alla Camera che al Senato, una volta ogni due mesi i capigruppo si riuniscono nella cosiddetta “conferenza dei presidenti di gruppo”, che approva il programma dei lavori dell’assemblea per i due mesi successivi. Il programma dei lavori contiene l’elenco dei provvedimenti che ciascuna assemblea intende esaminare, compresi quelli di prioritaria importanza. Dopo aver dato il via libera al programma dei lavori, la conferenza dei capigruppo fissa il calendario dei lavori di Camera e Senato, che contiene il dettaglio dei provvedimenti che saranno esaminati giorno per giorno nelle successive tre settimane (un mese per il Senato). Tra le altre cose, i presidenti di gruppo hanno anche il compito di dettare i tempi delle singole discussioni, considerando sempre l’importanza degli argomenti discussi. Spesso, sia alla Camera che al Senato, i capigruppo hanno poi il compito di fare le dichiarazioni di voto finali prima della votazione su una proposta o un disegno di legge. Generalmente, i capigruppo presentano anche le mozioni di fiducia e quelle di sfiducia nei confronti del governo.

Alla Camera, la conferenza dei capigruppo è convocata dal presidente dell’assemblea in qualunque caso lo ritenga utile, anche su richiesta del governo o di un capogruppo, per esaminare lo svolgimento dei lavori dell’assemblea e delle commissioni. In più, un capogruppo può chiedere che la Camera si riunisca in seduta segreta, ossia una seduta di cui non viene fatto nessun resoconto pubblico. Inoltre, i presidenti dei gruppi possono chiedere che la Camera dia urgenza, e quindi la precedenza, all’esame di determinate proposte di legge e possono chiedere alla Corte dei conti di avere informazioni e approfondimenti su determinate materie che sono oggetto di discussione alla Camera.

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