“Non sono un bacchettone, mia figlia non è una verginella e se fa sesso con qualcuno, fa parte della sua vita” Caso la Russa jr, parla il padre della ragazza

Viene chiamato Alessio ma è un nome di fantasia: con “La Verità” parla per la prima volta in pubblico il padre della ragazza maggiorenne che accusa di stupro il figlio del Presidente del Senato, Leonardo Apache La Russa. 60 anni, divorziato da 15 con la madre della ragazza al centro del caso “mediatico” del momento, è disperato per la situazione in cui versa la figlia: «Io posso dire che voglio tanto bene alla mia bambina, che sono dispiaciuto per quanto le è accaduto. Non sono un bacchettone, mia figlia non è una verginella e se fa sesso con qualcuno, fa parte della sua vita. Il problema non è quello».

Il tema semmai, spiega Alessio sempre a “La Verità”, è se una ragazza fa sesso e non sa di averlo fatto «perché ha preso una sostanza di quelle che vengono definite generalmente “droghe del sesso”, credo che bisognerà cercare di capire quello. Il resto sono solo un sacco di chiacchiere. Commenti che si leggono su Facebook e altri social network». Mentre le indagini proseguono con i testimoni che escludono di aver visto la presunta droga dello stupro data da La Russa jr alla ragazza, il padre sottolinea un tema centrale per la vicenda personale della figlia: «la magistratura dovrà esprimersi», spiega, ma «sarà molto difficile provare l’assunzione di quel tipo di droga. Io come genitore non posso che arrabbiarmi» per l’assunzione della cocaina prima della notte, «ma purtroppo la ragazza non dipende più da me».

“IN QUEL LOCALE ERANO TUTTI DROGATI, ANCHE LA RUSSA JR”: LO SFOGO DEL PADRE DELLA RAGAZZA

L’uomo racconta infatti oltre ad essere maggiorenne la figlia ormai non vive più con lui in quanto si è risposato e ha un’altra famiglia in Liguria: «sono accaduti fatti molto incresciosi e tristi in questi 15 anni, io e mia moglie non ci siamo più parlati». Alessio si dice affranto per la droga che ha rovinato la figlia e nel racconto fatto al telefono con il giornalista de “La Verità” spiega di essere stato un padre molto presente all’inizio, quando poi si è risposato le figlie del primo matrimonio «sono diventate gelose e si sono allontanate da me».

L’uomo svela poi con amarezza: «Adesso ho una bambina che difendo con tutte le mie forze, mentre le mie prime figlie sono figlie di divorziati e non hanno avuto l’educazione che io reputo necessaria». La vicenda terribile non è tanto la notte di sesso con il figlio di La Russa ma «per il fatto di non sapere cosa abbia fatto in quelle ore di buco». Lasciandosi andare ad un’analisi quasi “generazionale” dei giovani di oggi, l’uomo racconta «non fanno delle gran vite, diciamocelo, e nel locale in cui si trovavano erano tutti drogati. È inutile che quello là (si riferisce al presidente del Senato Ignazio La Russa, ndr) dica “mio figlio, invece, no”. E questa non è una colpa, è un fatto». In merito alla “voce” messa in giro che la famiglia La Russa fosse pronta a pagare un risarcimento per la vicenda, il padre della ragazza accusatrice esclude il tutto: «Ritengo che non sia possibile chiuderla lì e che non si ponga la questione di accettare o meno l’eventuale offerta di una famiglia che ha disponibilità e che, probabilmente, sarebbe ben contenta di chiudere la partita al volo e non parlarne più. Penso che non sia proprio possibile e comunque nessuno si è fatto vivo».

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