Ferrari, storica, stupenda e imprevista alla 24 ore di Le Mans: il centenario della gara non poteva non avere come vincitore il marchio piu’ blasonato. Due italiani alla guida della 499P

E’storia: la Ferrari 499P ha vinto la 24 Ore di Le Mans del centenario. Un successo straordinario per la casa di Maranello a cinquanta anni dal ritorno nella classe regina della corsa più importante del mondo. A portare sul gradino più alto del podio la numero 51 Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado. L’hypercar rossa ha avuto la meglio della Toyota GR010 Hybrid numero 8 (Hartley, Buemi e Hirakawa) con una seconda parte di gara semplicemente fantastica. Un duello iniziato nella notte che si è prorogato fino a poche ore dalla bandiera a scacchi. Terzo gradino del podio per la Cadillac #2 di Lynn, Bamber e Westbrook.

Una vittoria scritta nel destino, un trionfo ricco di significati. Progetto 499P nato bene, ma in pochi si aspettavano una prestazione così convincente in grado di rompere l’egemonia dei giapponesi, vincitori sul circuito de La Sarthe negli ultimi cinque anni. Hypercar rossa che oltre a essere veloce, come testimoniava la doppietta in qualifica, si è dimostrata solida in ogni condizione climatica: dal caldo al fresco della sera, passando per i diversi scrosci di pioggia nell’arco delle 24 ore. La numero 51, scattata seconda, non ha forzato in partenza e ha condotto una prima parte di gara cauta per poi inserire la freccia con Alessandro Pier Guidi, autore di ottimi stint nella notte. Leadership conquistata nelle prime ore della mattina e mai più persa tenendo la #8 a distanza di sicurezza, con Calado e Giovinazzi, fino alla bandiera a scacchi presa da Pier Guidi, nonostante un brivido all’ultimo pit stop. Un cerchio magico che si chiude: era stato proprio il pilota italiano a tenere a battessimo la 499P a Fiorano meno di un anno fa, il 6 luglio 2022. Il numero 51 si è dimostrato ancora una volta vincente per il Cavallino rampante: la storia si ripete e la Ferrari c’è, il tutto sotto gli occhi del presidente John Elkann.

Sfortunata, invece, l’altra rossa, la numero 50 che, con un Fuoco indiavolato, si è dovuta arrendere poco prima delle due di notte quando era in lotta per la vittoria. Un sasso ha danneggiato il radiatore dell’ERS e ha fatto perdere alla vettura di Molina e Nielsen cinque giri e ogni velleità di conquistare la gloria. Quinto posto che brucia e grida vendetta.

Schiaffo per la Toyota che non ha concretizzato l’esperienza degli ultimi anni nell’endurance ed è rimasta sorpresa dalla velocità della Ferrari. Buemi e Hartley hanno dato del filo da torcere, ma si sono dovuti arrendere all’errore di Hirakawa in frenata a un’ora e 45 minuti dal termine: posteriore perso per un bloccaggio. GR010 Hybrid danneggiata e oltre due minuti persi. La #7 di Kobayashi, Lopez e Conway, invece, ha dovuto abbandonare la gara dopo la mezzanotte per un incidente la Ferrari 488 numero 66.

Grande sorpresa per la Peugeot 9X8 che fino a metà gara era in lotta per la vetta con la numero 94. Tra lo stupore di tutti, l’hypercar francese ha poi dovuto alzare bandiera bianca per un errore di Nico Muller. Inconsistente la Porsche, nonostante un Bop favorevole, ha portato la prima delle quattro 963 in nona piazza.

Questa domenica è rossa: l’11 giugno 2023 entra nella storia del motorsport.

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