“Cara Elly, in libertà e da semplice iscritto, ci sarò pure io!” Bersani torna nel PD per dettare la linea, da perdente di razza, alla burattina di Davos

L’assemblea di Articolo Uno, che chiude la sua storia come partito per rientrare nel Pd, ha visto l’intervento anche di Bersani, che ha dettato la linea a Schlein

di Francesca Galici per Il Giornale

L’Articolo Uno, che da oggi cessa di esistere come tale confluendo nel Partito democratico, ha tenuto la sua ultima assemblea alla fabbrica ex Whirlpool di Napoli. Presenti tutti i principali esponenti, tra i quali anche Pierluigi Bersani, che ha offerto il suo massimo sostegno al partito ora guidato da Elly Schlein. “C’è una novità, nella nuova situazione alla quale abbiamo dato un contributo. La nostra ispirazione può avere uno spazio dentro la discussione del Pd, senza più il rischio di fraintendimento o di anatemi. Ecco, se è così, e io penso che sia così, in libertà e da semplice iscritto ci sarò anche io“, ha dichiarato l’ex segretario dem. A Napoli si è presentato anche il nuovo segretario del Pd, intervenuto dopo il discorso di Bersani.

È difficile parlare, dopo l’emozione di ascoltare quello che è stato il mio segretario oggi da sua segretaria, in qualche modo. Se io sono qui è per il suo e il vostro impegno di questi anni“, ha detto Schlein, che è stata accolta da un lungo applauso e, raggiungendo la prima fila della platea, ha abbracciato il segretario di Articolo Uno, Roberto Speranza. L’intervento di Bersani ha coinvolto anche l’attuale maggioranza di governo perché, come sempre, da sinistra non sono in grado di portare un intervento che si incentri esclusivamente sugli obiettivi e sulle prospettive sena coinvolgere la destra. “In questa nostra avventura, non ci hanno dato ragione in molti, ma non avevamo tutti i torti. La nostra destra-destra non va confusa con destre recenti anche un pò improvvisate, che sbrigativamente possiamo definire populiste. La nostra destra ha una storia lunga alle spalle, ha un’organizzazione di partito novecentesca, centralizzata e ramificata, un’ideologia nativa alle spalle, conservatrice o regressiva nei diritti civili, revisionista in sede storica e culturale, iperatlantica ed eurocritica, corporativa e gerarchica“, ha dichiarato l’ex segretario del Partito democratico.

E così anche Bersani, dopo Prodi, visti gli evidenti limiti politici dell’attuale segretario del Pd, si è sentito in dovere di dettare la linea a Schlein , consigliandole quella che secondo lui è la strada da percorrere. “Ci vogliono due cose: un’ulteriore fase di apertura, la tua elezione è stata un colpo di gong micidiale, bisogna andare avanti. La seconda cosa è una vera discussione politica che chiuda la diatriba stucchevole fra moderatismo e radicalismo, dire che bisogna finirla con salari da tre euro e mezzo è troppo di sinistra?“, ha detto rivolgendosi al segretario in carica. “Se tutto questo è troppo di sinistra ci riposiamo e andiamo a mare“, ha chiosato, lanciando un avvertimento non troppo velato a Schlein.

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