“Dopo il divorzio e 700mila euro di debiti, mi hanno salvato gli amici di Zelig” Marco della Noce racconta la disavventura personale che lo ha portato a toccare il fondo

Marco Della Noce, comico e interprete di Oriano Ferrari, finto capotecnico del cavallino, racconta del divorzio, dei pignoramenti e del dramma di una personale crisi finanziaria e artistica che lo hanno portato a toccare il fondo. Adesso il tribunale di Monza gli ha dato speranza avviando una procedura per sovraindebitamento. Prima della legge, perĆ², lā€™aiuto piĆ¹ grande ĆØ arrivato dalla vicinanza di chi lo ha sostenuto. Ecco quello che ĆØ emersoā€¦

di Riccardo canaletti per Mowmag

TraĀ Striscia La NotiziaĀ eĀ Zelig, passando perĀ Mai dire goal, il comicoĀ Marco Della NoceĀ ha dovuto affrontare enormi difficoltĆ  finanziare a seguito del divorzio dalla moglie. Lā€™ammontare dei debiti aveva raggiunto circaĀ 700 mila euroĀ e, parallelamente, i pignoramenti gli toglievano tutto. Per sua fortuna il tribunale di Monza ha avviatoĀ una procedura per sovraindebitamento: grazie a ciĆ² potrĆ  estinguere almeno 500 mila euro. Noto soprattutto per lā€™invenzione del personaggio diĀ Oriano Ferrari, capotecnico della scuderia omonima, in unā€™intervista allā€™edizione milanese delĀ Corriere della sera parlaĀ dellā€™inaspettato sostegno ricevuto sia dal pubblico che dai suoi vecchi colleghi diĀ Zelig. Lā€™inizio della crisi ĆØĀ il divorzio dalla moglie. Seguono il costo degli affitti e le complicazioni nel pagamento degli assegni per il mantenimento dei figli. Ā«Rivendico il diritto di fallireĀ», dice ironicamente. I pignoramenti lo hanno costretto a dormire in macchina, una Opel Zafira. La procedura per sovraindebitamento, racconta Della Noce, Ā«Ćˆ una liberazione, della mente soprattutto. Ho trovato tanta comprensione anche da parte dei giudici.Ā Non cā€™ĆØ mai nulla di negativo e basta. La procedura ĆØ stata complicata. Applicare la legge del sovra-indebitamento a un lavoratore dello spettacolo era nuovo per tutti. Dopo oltre due anni, con i legali dello studio Pagano siamo riusciti a ottenere lā€™avvio della sovraesposizione del debito, istituita dopo la crisi economica del 2008Ā». La strada da percorrere ĆØ ancora lunga: Ā«Per qualche anno ancora, parte dei miei guadagni sarĆ  trattenuta per coprire il debito, che includeva affitti pregressi e assegni di mantenimento dei figli.Ā Ma sono rinatoĀ».

Marco Della Noce
Marco Della Noce

Dopo due anni senza spettacoli, Della noce ammette: Ā«Non mi lasciavo andare e non agivo dā€™istinto. Pensavo troppoĀ». La creativitĆ  sembrava scomparsa, forse Ā«perchĆ© tutto mi stava scappando via. Non trovavo soluzioni e poi ĆØ arrivata la depressione, quindi due anni di cure psichiatriche: uscivo la mattina e tornavo a casa la sera. Prendevo farmaci, ma non mi chieda quali perchĆ© non conservo nullaĀ». Ha provato a ricominciare con qualche impiego sporadico. Per esempio, Ā«Il vigilante notturno al parco di Monza durante uno street food. Avevo anche aperto, con un amico, una societĆ  di gonfiabiliĀ». I suoi figli, confessa, Ā«oggi mi ringraziano per quello che ho trasmesso in questi anniĀ». Oggi ĆØ diventato piĆ¹ di un comico: Ā«Sono tutor perĀ We family, un centro di formazione che incentiva il dialogo genitoriale. Sto anche avviando incontri con le aziende per sensibilizzarle sulla centralitĆ  della persona in prospettiva orizzontale. Ma con gli spettacoli continuoĀ». Fondamentale il sostegno di tutti, i colleghi di Zelig e il pubblico: Ā«Mi hanno aiutato i colleghi e la gente comune. Quando ho toccato il fondo, tutto il gruppo diĀ ZeligĀ si ĆØ mosso. DaĀ Giancarlo Bozzo, direttore artistico, aĀ Claudio Bisio, passando perĀ Luciana Littizzetto. Avevano avviato una raccolta fondi. A loro si erano aggiunte le persone che mi avevano pagato una stanza. Da lƬ passo dopo passo ho trovato una casa. Poi mi ha motivato molto una lettura che ho fattoĀ». Il titolo: Ā«ā€Evviva il fallimentoā€ di Francesco Chesi. Racchiudeva 22 chiavi per trasformare la propria vitaĀ». Della Noce riporta una di queste chiavi: Ā«Vivere il presente e dare un peso alle parole. A questi si aggiungano gli insegnamenti della filosofia buddista che pratico da 35 anni: il punto di partenza ĆØ dentro di noiĀ».

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