Utero in affitto, le indegne parole di Tiziano Ferro: complice la solita Repubblica, il cantantucolo che ha comprato ben due figli da fuorilegge si permette di attaccare l’unica lodevole iniziativa della maggioranza

L’attacco di Tiziano Ferro al governo: “Maternità surrogata come reato universale? Ennesimo decreto contro gli omosessuali”.

L’intervista del cantautore a “Grazia”: “Alle condizioni attuali i miei figli non avranno il passaporto italiano”. Intanto il disegno di legge della maggioranza verrà discusso il 19 giugno alla Camera ma ha già ricevuto il via libera in Commissione

tratto da Repubblica

La maternità surrogata? “Sarebbe l’ennesimo decreto contro gli omosessuali: avessero almeno il coraggio di dirlo chiaramente”. Tiziano Ferro va all’attacco del disegno di legge della maggioranza che identifica la maternità surrogata come crimine universale e che ha già ricevuto l’approvazione in Commissione. Una dichiarazione affidata alle pagine di Grazia, a cui il cantautore racconta del proprio rapporto col marito Victor Allen, dei loro due figli e della sua vita lontano dall’Italia, a Los Angeles.

“Se il problema fosse davvero la gestazione per altri – aggiunge l’artista – la maggior parte delle coppie che ci ricorre sono eterosessuali. Però, una volta tornate in Italia, quelle coppie possono vedere riconosciuti i loro diritti di genitori, perché è difficile che qualcuno chieda ragioni di come è nato quel bambino”.

Niente passaporto per i figli

Anche Ferro desidera vedere riconosciuti i diritti dei propri figli in Italia ma al momento ha rinunciato per via dell’esclusione di Allen dai moduli: “Quando sono andato al Consolato italiano per registrarli all’anagrafe – racconta – quel modulo da dove il nome di Victor era escluso mi è arrivato come uno schiaffo. Allora non li ho iscritti. A queste condizioni, che falsano la realtà del loro stare al mondo, non avranno il passaporto italiano”.

Per poter portare i figli nel nostro Paese, la famiglia dovrebbe accettare di vedere dimezzato il presidio genitoriale. “Se stanno male, solo io posso andare al pronto soccorso perché Victor non risulta sul passaporto, il che è una cosa aberrante – ha spiegato Ferro – Al di là dell’essere d’accordo o meno, della morale, di un senso di colpa costruito a tavolino, ho sempre pensato che i miei diritti non tolgono nulla a quelli degli altri”.

La speranza nel cambiamento

Non manca però nel cantante un po’ di fiducia nel futuro e nelle nuove generazioni: “I figli come i nostri, o quelli cresciuti da un genitore single, sono stati così terribilmente voluti, così visceralmente amati che verranno su fortissimi. Inevitabilmente diventeranno la nuova classe dirigente e politica del Paese. Allora sì che voglio vedere di quali leggi sulla famiglia si faranno portavoce”.

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