L’ignoranza mostruosa di Elly Schlein sul Pnrr: da giorni sostiene che si possano usare quei fondi per l’alluvione, raccontando una balla totale senza che nessuno dica nulla

Estratto dell’articolo di Giovanni Sallusti per Libero Quotidiano

No Elly, non è vero che per il sacrosanto sostegno alla Romagna devastata dall’alluvione si possano usare fondi attinti dal Pnrr, come vai dichiarando a ogni microfono ti capiti a tiro nel raggio di un chilometro (forse per far dimenticare che da vicepresidente della Regione avevi anche la delega al “coordinamento inter-assessorile delle politiche di prevenzione”, ma da queste parti siam maliziosi).

Te lo hanno spiegato in questi giorni la premier Meloni, il ministro Salvini, il ministro Fitto: i finanziamenti del Piano europeo, compreso quelli per contrastare il dissesto idrogeologico, vertono su progetti specifici già concordati e hanno un termine di spesa nel giugno 2026. Rinegoziarli aprirebbe un confronto interminabile con l’Euroburocrazia, un esercizio bizantino grottesco di fronte alla tragedia delle famiglie e delle aziende romagnole, che divampa qui e ora

Peraltro, l’immodificabilità del Pnrr è stato un mantra piddino fino a ieri mattina, a dimostrazione che per Elly e la sua nouvelle vague tutto può istantaneamente capovolgersi nel suo contrario, non ci sono più tesi, ma schizzi di giornata sulla tela arcobaleno.

DADAISMO Ma la vetta del suo dadaismo metodologico Elly l’ha toccata (per ora) a proposito di quel che è andato in scena al Salone del libro. Per qualunque cronista senziente dotato di vista e di udito, una cagna squadrista che ha proibito al ministro Roccella di presentare il proprio libro e le proprie idee (ovvero di esercitare il fondamentale diritto alla manifestazione del pensiero previsto all’articolo 21 della Costituzione, la stessa che Elly brandisce contro i manganellatori di ieri, mentre coccola i manganellatori di oggi). Ennò, è proprio dove la situazione appare scontata che interviene il genio.

Quel geniaccio avanguardista di Elly, allora, la sera stessa dell’obbrobrio va in tivù e (stra)parla di «governo autoritario» che «ha un problema col dissenso». Ora, non sappiamo il lettore, ma noi non abbiamo mai avuto notizia di un regime “autoritario” in cui a un membro del governo venga impedito di parlare, e addirittura costui sia di fatto cacciato da un evento pubblico. Diciamo che il fascismo meloniano che turba i sonni di Elly è alquanto fiacco, perlomeno. Ma lei lo sa benissimo, semplicemente con questa catena di balle sesquipedali sta attuando una pratica vecchia come l’umanità. I sociologi di grido la chiamano post-verità, a noi pare più prosaicamente una presa per il deretano.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

"Non lo dovevi invitare!" Mara Venier nel mirino della feccia: ha osato intervistare Luca Barbareschi, nemico giurato delle femministe rosse

Next Article

Canal Grande colorato di verde fluorescente, mistero risolto: nel mirino un gruppo non ancora identificato di Gretini. Avrebbero anche esposto uno striscione, sequestrato in tempo record dalla Polizia

Related Posts