commento di Enzo Raisi (ex deputato An di Bologna) da Facebook
Una volta tra agricoltori e allevatori, quindi la realtĆ del privato, il territorio veniva mantenuto e pulito da loro. Esempio semplice a prova di ignorante gli alberi che oggi avete visto trascinati giu`dalla forza dell’acqua venivano tagliati dal mondo agricolo che faceva legna come si diceva una volta proprio tagliando gli alberi vicino agli argini.
Ora dopo anni di battaglie di ignoranti ambientalisti che dal comodo divano della loro casa in cittĆ vanneggiavano le loro deliranti teorie, i famosi alberi dai fiumi li taglia lo stato, quando puo’ e se lo ricorda, leggasi mancanza manutenzione corsi di acqua, e piĆ¹ precisamente il comune attraverso bandi pubblici da affidare a ditte specializzate…. sapete cosa significa?
Che non li taglia piu’ nessuno. Se poi aggiungete che il territorio rurale, ossia quello che controllava e conteneva la natura e’ stato massacrato con un continuo innalzamento del sisetma burocratico per cui se tocchi qulacosa Ć© multa certa, ieri ascoltavo ad esempio che a causa della famosa battaglia sulle quote latte l’Italia e’ passata da 120mila aziende agricole di allevatori a 15.000, che significa totale abbandono del territorio e al contrario del leit motive di questi ambientalisti da salotto che dicono che e’ l’uomo che distrugge la natura, invece quelle persone contenevano la forza della natura sapendola gestire e incanalandola verso la giusta via.
Quello che sta succedendo non ĆØ il risultato di un solo fattore come qualche stupido idiota vuol fraci credere, ma l’insieme di diverse circostanze dove il cambiamento climatico ad esempio ĆØ una delle componenti, ma fra tante.
Continuate pure a ripararvi dietro alla solita telling history del cambiamento climatico, continuate a vedere l’uomo come il distruttore della natura e non il controllore della forza bruta della natura e vedrete che purtroppo di tragedie come questa ne vedremo a ripetizioni.
Anni e anni, decenni e decenni di politiche vessatorie contro il mondo rurale ha prodotto lo spopolamento di montagne e campagne, ormai usate solo per costruire la seconda casa dei ricchi che certamente non perdono il tempo a regolare la forza della natura e questo e’ il bellissimo risultato.
Bisogna viverci nelle zone rurali per capire come si arriva a cio’ non stare davanti al computere a postare link di altri ignoranti che hanno elucubrazioni mentali dietro a una scrivania di un uffcio di una grande citta’.
Un po’ come gli animalisti del cagnolino con il capottino per il freddo che scanbiano un orso per il loro chihuaha
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confortante constatare che esiste ancora qualcuno che ragiona con la sua testa senza sottostare all’ipocrisia dilagante del pensiero unico, o per fare i fighi, del politically correct.