Gli italiani stanno aprendo gli occhi: Meloni inizia a scendere nel gradimento, mentre a Repubblica si eccitano per uno zero virgola di guadagno della Schlein

Estratto dell’articolo di Ilvo Diamanti per repubblica.it

Il governo guidato da Giorgia Meloni conferma il consenso elevato ottenuto dopo il successo alle elezioni politiche dello scorso settembre. Il sondaggio di Demos, pubblicato oggi su Repubblica, però, mostra come, rispetto agli ultimi mesi, la sua “corsa” rallenti. In parte, per la ripresa delle forze di opposizione, anzitutto il Partito democratico. Ma, soprattutto, perché la base dei partiti appare frammentata. Orientata soprattutto dai leader, che di-mostrano un grado fiducia instabile. Dettato da ragioni “mediatiche” e, ovviamente, “personali”. Molto meno da identità e valori radicati nella società e nel territorio. Come i “vecchi” partiti.

Tuttavia, una larga maggioranza di cittadini valuta in modo positivo il governo. E poco meno della metà degli elettori prevede che durerà fino alla conclusione della legislatura. Un dato in calo, rispetto allo scorso febbraio, ma assai più ampio di quanto osservato in novembre, quando il governo era in carica da poco. Peraltro, se si volge lo sguardo alla storia politica recente, è evidente la distanza dal livello di fiducia espresso verso il governo guidato da Mario Draghi. E rispetto ad alcune fasi del governo presieduto da Giuseppe Conte. Nel presente, l’aspetto politico più “stabile” è rappresentato “dall’instabilità” e dalla frammentazione degli orientamenti verso i partiti.

Comunque, se consideriamo le intenzioni di voto, il primo aspetto è la “continuità”. Infatti, i Fratelli d’Italia confermano il loro primato, per quanto appaiano in lieve calo, negli ultimi due mesi. Perdono, infatti, un punto percentuale e si attestano poco sopra il 29 per cento. Mentre il Pd, guidato da Elly Schlein, torna sopra al 20 per cento. E il M5S scivola al 15,6 per cento. Tutti gli altri partiti sono lontani. Sotto al 10 per cento.

L’unico in (lieve) crescita è Forza Italia, che sale al 7,6 per cento. “Spinto” dal sostegno emotivo e solidale nei confronti del capo, Silvio Berlusconi. Ricoverato, nelle scorse settimane, in terapia intensiva. Ma, ormai, in costante miglioramento. Peraltro, è significativa la perdita di consensi di Azione e Italia Viva, “uniti”, fino a poche settimane fa, nel cosiddetto Terzo Polo, quando erano stimati al 7,2% (e, prima ancora, al 7,8%). Mentre ora, “separati”, si fermano al 6,6 per cento.

Si spiega anche così la ripresa del Partito democratico, che, da tempo, galleggiava al di sotto del 20 per cento: intorno ai 17 punti percentuali. Tuttavia, l’immagine del partito è stata rafforzata anche dalla nuova segretaria, Elly Schlein. Nonostante le polemiche che ne hanno accompagnato il percorso.

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