Gasolio alle stelle, sta covando la rivolta degli autotrasportatori: i costi per lavorare stanno diventando insostenibili

L’allarme lanciato a Piazzapulita su La7 riguardo agli aumenti del carburante per gli autotrasportatori (+400%) è stato un po’ forzato (e si parlava solo di camion a gas), ma la situazione è comunque molto preoccupante: “Il gasolio – ci spiega il presidente di Confartigianato Trasporti e di Unatras, Amedeo Genedani – a oggi è aumentato del 30% in sei mesi. Poi ci sono l’AdBlue e aumenti a 360 gradi che non possiamo riversare sul committente e dunque sul consumatore finale. Così conviene quasi fermarsi e lo stop non è lontano. A causa delle accise il gasolio costa 40 centesimi in più rispetto alla media europea: se il Governo non ci viene incontro il rischio è che vengano indette manifestazioni che diventano poi incontrollabili come fu per i forconi”.

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Aumenti del carburante, lo stop dei camion è vicino: “Rischio di manifestazioni fuori controllo”

Piazzapulita su La7 Corrado Formigli ha lanciato l’allarme sul prezzo del pieno dei camion, che sarebbe salito da 300 a 1.200 euro. In verità il dato, peraltro non necessariamente fedele alla percezione degli addetti ai lavori, riguardava solo i camion a gas, che sono una esigua minoranza del totale. Per la quasi totalità dei camion, che vanno a gasolio, la situazione è un po’ meno tragica, ma comunque molto negativa: il problema dei rincari, comunque, rimane, con possibili conseguenze preoccupanti per tutti.

“I camion a metano – ci spiega Amedeo Genedani, presidente di Confartigianato Trasporti (che rappresenta circa 28 mila imprese su circa centomila e di Unatras (che raggruppa le associazioni di categoria e rappresenta l’85% delle imprese) – sono il 2-2,5% del totale. Si tratta di metano liquido, lng. A volte vengono sparate delle cifre. Il dato effettivo è che costava 0,88 al metro cubo ed è passato a 2 euro al metro cubo, quindi con un aumento del 225-250% negli ultimi quattro mesi”. Parametrandolo ai 300 euro iniziali del pieno, ora si sarebbe quindi a circa 680. Che rispetto a 1.200 è poco più della metà, anche se comunque con un aumento mostruoso.

E per tutti gli altri camion, a gasolio?

“Il gasolio a oggi è aumentato del 30% in sei mesi. Per fare un pieno a un camion con un serbatoio da 600 litri prima si spendevano 816 euro, oggi ce ne vogliono 1.068. Spese in più che sono a carico dell’azienda, che dovrebbero essere riversate sulla committenza e quindi poi sul consumatore finale, ma è difficile riversare aumenti del genere, e di conseguenza il settore autotrasporto è in grande difficoltà. Poi c’è un altro prodotto che serve per i veicoli di ultima generazione, l’additivo AdBlue, che serve per abbattere i gas di scarico e che è aumentato del 300%, perché fino a sei mesi fa si pagava 0,30-0,40 e oggi siamo sull’euro. I miei camion ne consumano circa 250 litri al mese, con percorrenza media di circa diecimila chilometri”.

Vuol dire altri 150 euro al mese per camion di aumento.

“Aggiungiamoci poi tutti i rincari collaterali: pneumatici, costi di manutenzione, aumento del costo del lavoro, perché stiamo pagando gli autisti molto di più di quello che li pagavamo prima. C’è un complesso di aumenti a 360 gradi a cui la gente non riesce più a far fronte e che non si riesce a riversare sulla committenza. Qualcosina siamo riusciti nei mesi di ottobre e novembre, ma ora dovremo tornare ad aumentare le tariffe, ed è molto difficile farlo”.

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