Elly Schlein ogni giorno perde dei pezzi da novanta del PD: viene data per certa anche l’uscita dello sceriffo di Salerno. De Luca pronto a sfidarla alle prossime regionali

Estratto dell’articolo di PaNa. Per “il Giornale”

Elly Schlein è già finita in un cul de sac. L’ala cattolica insorge nel Pd e minaccia la scissione. Dopo gli addii di Beppe Fioroni e Andrea Marcucci sarebbero in uscita anche l’ex parlamentare Andrea Romano e il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Paola De Micheli ha già messo agli atti il dissenso sulla linea politica.

Al Nazareno è già tempo di resa dei conti.

La luna di miele non è mai iniziata. Ma Schlein non riesce a sfondare nemmeno a sinistra con l’alleanza tra Pd e Cinque stelle che sembra già traballare. Tra la gita fuori porta e il dribbling alle domande dei giornalisti è già finito l’effetto Schlein? Doveva essere la segretaria della «svolta». Chiarezza e identità. Ed invece la segretaria si dimostra campionessa di incertezza. Termovalorizzatore? «Non decido io». Guerra in Ucraina?

«Sì al sostegno all’Ucraina ma basta armi». Schlein butta la palla in tribuna su tutti i temi. È in fuga. Il fronte più caldo e pericoloso si apre però con il M5s. Giuseppe Conte frena sull’alleanza: «Macché conclave. Andiamoci piano. Abbiamo toccato con mano, tante volte, quale siano i metodi e la logica un partito, il Pd, che ha un suo sistema di potere. Solo pochi mesi fa volevano sbatterci fuori dal Parlamento e dal sistema politico». Poi il leader grillino corregge il tiro: «Ci ritroveremo. Confidiamo di poter trovare obiettivi di politica comune, condivisi, per fare insieme delle battaglie».

Dentro il partito iniziano a circolare fortissimi dubbi anche tra i sostenitori alle primarie sull’effettiva capacità di Schlein di guidare il partito. Dubbi che investono i nomi scelti per la segreteria. «Tutti inesperti e con idee radicali», fanno trapelare dall’area franceschiniana del Pd. Avanza l’ipotesi di affiancare Schlein con una coppia di «consiglieri anziani» per raddrizzare la barca. I nomi sono quelli di Dario Franceschini e Goffredo Bettini. Uno, Franceschini, incaricato di parlare ai cattolici e moderati del Pd. L’altro, Bettini, si riannodare i fili del dialogo con Conte. Una coppia di tutor per Elly.

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