Sanitari sospesi, il consigliere PiDiota in Puglia spara l’idiozia che nella sua regione saranno tenuti alla larga dal lavoro accampando una norma locale

di Miriam Gualandi per Byoblu

Il traguardo non è mai sembrato così vicino a tutto il personale socio-sanitario che da oltre un anno subisce le peggiori angherie, primo tra tutti la sospensione dallo stipendio e dall’esercizio della professione per aver scelto di non piegarsi alla vaccinazione forzata contro il Covid.

La bozza

La bozza del decreto legge c’è e anticipa al 1 novembre 2022 la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario e per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie.

Nella relazione illustrativa si legge che la misura ”non si ritiene più giustificata né proporzionata al mutato quadro epidemiologico. Peraltro, il reintegro del menzionato personale contrasta la grave carenza di personale sanitario che si registra sul territorio”. 

Si tratterebbe, stando ai dati della Federazione degli ordini dei medici, risalenti al 20 settembre scorso, di poco più di 3mila medici sospesi. Per ora nessuno si è pronunciato sulla questione degli stipendi arretrati.

Le reazioni negative

La decisione ha scatenato una crisi di violenti mal di pancia soprattutto tra le schiere della sinistra democratica e ben pensante: c’è chi su Twitter dichiara che non si farà mai curare da un medico non vaccinato e chi invece, forte di un ruolo istituzionale, promette battaglia.

È il caso del Consigliere della Regione Puglia Fabiano Amati del Partito Democratico, che dichiara che in Puglia la decisione del Governo Nazionale “non avrà alcun effetto pratico”, citando poi la Legge regionale numero 2 del 2021, con cui l’obbligo per le vaccinazioni ordinarie era stato esteso anche a quella contro il Covid.

Sulla Gazzetta del Mezzogiorno poi chiosa: “L’assessorato alla Salute e i direttori delle Asl si impegnino a far rispettare gli obblighi derivanti dalla legge regionale, così da poter dire che in Puglia i medici devono essere vaccinati, come prova scientifica impone”.

Peccato che al momento, l’unica vera prova scientifica di cui siamo in possesso è che il farmaco contro il Covid non impedisce né il contagio né la trasmissione del virus, e non crea quindi ambienti più sicuri per i pazienti ricoverati, visti i focolai che in questi anni si sono susseguiti negli ospedali di tutta Italia, determinando, questo sì, importanti disagi alla salute pubblica.

La situazione sanitaria in Puglia

A maggio 2022 anche diverse sigle sindacali avevano segnalato le “crepe emerse nelle garanzie di sicurezza e di salute, per gli operatori e per gli utenti” che avevano portato alla chiusura a cadenza regolare di diversi reparti nella Asl di Taranto: “marzo 2022 chiusura della Medicina dell’Ospedale di Martina Franca; aprile 2022 chiusura della Medicina dell’Ospedale di Manduria; maggio 2022 blocco dei ricoveri per le Malattie Infettive dell’Ospedale Moscati“.

All’inizio del mese, poi, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Brindisi ha lanciato l’SOS direttamente al Prefetto, denunciando la situazione sempre più “esplosiva” nei Pronto Soccorso degli ospedali della provincia a causa, pensate un po’, della mancanza di medici strutturati: cosa questa che “non garantisce l’efficienza di un servizio dovuto all’utenza”. L’Ordine ha sottolineato anche come si sia rivelata del tutto fallimentare la strategia di richiamare “personale in quiescenza” o di impiegare “medici specializzandi”.

Andiamo poi a Manduria, dove a luglio 2022 Giovanni Buccoliero, medico di 61 anni, è morto stroncato da un arresto cardiaco mentre faceva il giro delle corsie nell’ospedale.

La Procura di Taranto ha aperto un fascicolo d’inchiesta e la Fnomceo punta i riflettori sui turni massacranti che costringono medici e infermieri a lavorare senza riposo. Secondo le stime della Fp Cgil Medici pugliese mancherebbero 10mila persone fra medici, infermieri, operatori e amministrativi, con punte fino al 60% nei settori dell’emergenza.

Insomma, Fabiano Amati avrebbe molto di cui occuparsi prima di intraprendere una crociata politica di cui a fare le spese sarà sempre e solo chi gli paga lo stipendio: i cittadini.

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