Evviva evviva Giuseppe Cruciani. Il conduttore de La Zanzara, infatti, si scatena durante la diretta del programma contro “i rosiconi”, contro quelli che dopo la vittoria di Giorgia Meloni e del centrodestra gridano all’allarme-fascismo, straparlano di democratura o peggio di democrazia in pericolo, contro con quelli che insultano, delirano. Contro insomma quelli che rosicano per la vittoria “delle destre”, così come le chiamano loro.
E così nella prima puntata post-voto del programma che conduce su Radio 24 insieme a un avvilitissimo David Parenzo – già, poverino, la sua sinistra radical-cavial-chic ne è uscita con le ossa rotte – ecco che Cruciani risponde al fuoco dei sinistri disperati. Certo non può rispondere a tutti, che le Pagine Gialle non basterebbero ad enuclearli tutti quanti. In fondo, però, basterebbe cambiare i nomi dei soggetti ai quali si rivolge: le intemerate di Cruciani si rivelerebbero valide per tutti.
Prendiamo Damiano dei Maneskin, il quale si è improvvisato novello partigiano, novella guardia della Patria: “Oggi è un giorno triste per il Paese”, ha filosofeggiato a casaccio. E Cruciani: “Damiano dei Maneskin… oggi è un giorno triste per te! Non per il Paese, porca putt***! Chi cazz*** sei? Non sei il portavoce degli italiani”. Ko tecnico (e Parenzo, muto).
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Eppoi ancora, Francesca Michielin, che flirtava col delirio parlando del fatto che “oggi inizia la resistenza”. Ma chi? De che? Cosa? Come? Quando? E Cruciani, infatti, la incenerisce con un sintetico “ma quale resistenza a quale ca*** di cosa? Gli italiani hanno votato democraticamente… non rompere il ca*** e fai il tuo mestiere”. Semplicemente inappuntabile (e Parenzo non muto, mutissimo…).