Vannacci nel mirino della giustizia: con il solito tempismo caro alla magistratura rossa il Generale indagato per peculato e truffa. Nel mirino il periodo in cui ha ricoperto l’incarico di addetto militare a Mosc

Un mix e un tempismo perfetti: il generale Roberto Vannacci risulta indagato per peculato e truffa. La notizia viene data dal Corriere della Sera: l’inchiesta sarebbe il risultato delle ispezioni ministeriali sul suo conto, che si sono chiuse con “almeno tre contestazioni”, ossia indennità di servizio per i familiari percepite illecitamente, spese per benefit legate all’auto di servizio e rimborsi per l’organizzazione di eventi e cene che poi non si sarebbero concretizzati.

E insomma, nel giorno del 2° anno di guerra in Ucraina . oggi, 24 febbraio – , nei giorni della morte di Alexei Navalny e soprattutto nei giorni in cui le voci su una candidatura di Vannacci con la Lega alle Europee si fanno sempre più insistenti, ecco montare il bubbone giudiziario. E si parla di Russia perché le contestazioni mosse all’autore del controverso Il mondo al contrario si riferiscono proprio al periodo in cui ha ricoperto l’incarico di addetto militare a Mosca.

Secondo quanto si apprende, l’informativa finale nei confronti di Vannacci rimarca “criticità, anomali e danni erariali nelle autocertificazioni e richieste di rimborso depositate” le quali, secondo gli ispettori, “dovranno essere valutate dall’autorità giudiziaria“, ovvero la procura militare. Insomma, la giustizia piomba su Vannacci nel momento “perfetto”, almeno da un punto di vista politico. Circostanza a cui negli anni, anzi nei decenni, abbiamo fatto il callo. Le contestazioni si riferiscono, come accennato, ai 18 mesi trascorsi dal generale a Mosca come addetto militare all’ambasciata, prima di essere espulso insieme ad altri funzionari in seguito all’inizio dell’invasione russa dell’UCraina.

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