“Bella Ciao? Non canto canzoni politiche” Laura Pausini, lo schiaffone in diretta alla tv spagnola ai sedicenti artisti schierati per necessita’ con la feccia rossa

Non canta Bella ciao. “E’ una canzone molto politica e io non voglio cantare canzoni politiche”. Viva la faccia di Laura Pausini, che ospite della tv spagnola, non si è vergognata di non seguire l’onda mainstream che qui in Italia furoreggia. Una specie di  gara a chi grida più forte di avere “paura della Meloni” da parte di artisti e coristi della sinistra. Gara alla quale si è appena accodato anche Vecchioni. La Pausini è donna coraggiosa e anticonformista, spiazza, spariglia e fa scoppiare la polemica. Ad informarci dell’episodio è Davide Maggio, esperto di critica televisiva, sul suo sito Davidemaggio.it. Cosa è accaduto durante il popolare talk El Hormiguero sulla tv iberica?

Laura Pausini: “Non canto Bella Ciao, non voglio cantare canzoni politiche”

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Durante il seguitissimo format Laura Pausini stava giocando a Fulgor (gioco ispirato al Furore spagnolo), insieme ai colleghi coach de La Voz (Luis Fonsi, Antonio Orozco e Pablo López): “Bisognava cantare una canzone con la parola Corazón (Cuore) – racconta Davide Maggio-. Dopo alcuni brani in spagnolo, Laura ha optato per la sua lingua madre canticchiando Cuore Matto. Che però in studio non conosceva nessuno. A quel punto, il conduttore Pablo Motos ha intonato Bella Ciao coinvolgendo i presenti. Ma beccandosi il rifiuto perentorio e allarmato di Laura”.“E’ una canzone molto politica e io non voglio cantare canzoni politiche”. Bella Ciao è brano diventato simbolo della Resistenza partigiana, legato al mondo della  sinistra. La Pausini non ha voluto evidentemente conferire un tocco politico che poteva essere strumentalizzato in un programma prettamente musicale.

L’ira funesta di due deputati socialisti

Il conduttore non ha inistito ed è andato avanti col gioco. Poco dopo la Pausini ha omaggiato Raffaella Carrà, amatissima in Spagna,  accennando la versione spagnola di A Far l’amore comincia tu che, appunto,  contiene la parola Corazón. Ma la circostanza è stata notata. Qui la situazione è stata diversa. Nessuno le ha chiesto giudizi sulle elezioni prossime venture e sulla quasi certa vittoria di Giorgia Meloni, leader del primo partito italiano. Eppure, la stessa legittima decisione di non cantare “Bella ciao” ha mandato in tilt utenti di sinistra e non solo. Addirittura due esponenti del partito socialista spagnolo hanno subuto offeso la cantante e hanno commentatato duramente il suo diniego. Adriana Lastra, deputata socialistaha cinguettato acidamente: “Rifiutarsi di cantare una canzone antifascista dice molto della Signora Pausini e niente di positivo”. Subito sono iniziati gli epiteti. Più delirante il commento del deputato socialista del Parlamento Europeo, Ibán García: “Nè con i democratici, nè con i nazisti. Uguale”. Insomma, tutto il mondo è Paese e la sinistra è la sinistra ovunque. Brava Laura.

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