Kosovo, lo sporco gioco degli Usa per portare la guerra a pochi chilometri dall’Europa: le tensioni, guarda che combinazione, sono iniziate dopo questa visita dei capi del Pentagono

Di Andrea Zhok (filosofo e accademico italiano, professore di Antropologia filosofica e Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Milano) da Facebook
Sei giorni fa il Segretario di stato americano Anthony Blinken ha incontrato il presidente Kurti per “sostenere l’integrazione euro-atlantica del Kosovo”.
Tre giorni dopo il governo del Kosovo ha iniziato un processo di limtazione dell’uso dei documenti e delle targhe serbe ai serbi residenti in Kosovo, creando le condizioni per un’escalation.
Ieri schermaglie e spari al confine, mentre il deputato della Rada ucraina Oleksiy Goncharenko propone che l’esercito ucraino si mobiliti contro la Serbia (definita “cavallo di Troia della Russia”) se la situazione dovesse degenerare.
Intanto Nancy Pelosi cerca in ogni modo di provocare il governo cinese superando simbolicamente proprio quella “linea rossa” che Pechino aveva posto rispetto ai rapporti con Taiwan.
E tutto questo mentre in Ucraina continua una sanguinosa guerra per procura degli USA contro la Russia.
Ecco, se fossi incline a letture di tipo biblico-apocalittico direi che gli USA oggi sono in missione per conto del Caos: agenti dell’Armageddon.
Più sobriamente, la politica estera USA è, al di là di ogni possibile dubbio, la più radicale e costante minaccia alla pace mondiale.
Comunque segnalo che poco più di cent’anni fa il mondo (e specificamente l’Europa) ha vissuto la più grande distruzione di risorse e persone della sua storia, e che tutto cominciò in un piccolo paese balcanico, la Serbia.
Oggi la miccia è già accesa in Ucraina, ma una dilatazione verso la Serbia sarebbe un punto di non ritorno.
Chi non ha ancora capito che siamo nelle mani di gente priva di coscienza e responsabilità, gente pronta a sacrificare non una persona, ma un intero continente sull’altare del proprio potere è meglio che capisca in fretta e ne tragga le conseguenze, perché troppe micce portano già alla polveriera.
(In copertina l’agente del caos Antony Blinken in visita in Kosovo il 26 Luglio.
Naturalmente si tratta di coincidenze).

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Dalla pagina Facebook del Prof. Franco Cardini.
Invito tutti a stare a orecchie ben tese e a diffondere al massimo la notizia delle provocazioni kosovare (quindi albanesi) contro la Serbia.
Lo schema è esattamente ed evidentemente lo stesso e la NATO è al solito la protagonista della provocazione.
Come per l’Ucraina, se i serbi esasperati per la provocazione contro la loro minoranza in Kosovo si muovessero al fine di tutelarla, l’assordante silenzio su quel che sta accadendo alla frontiera serbo-kosovara si trasformerebbe in immediato clamore mediatico: gli occidentali non informati avrebbero l’impressione di un attacco serbo al Kosovo analogo a quello russo all’Ucraina nel febbraio scorso.
La NATO sta allargando il conflitto russo-americano a Occidente colpendo al Serbia, solo spazio aereo di accesso all’Europa ancora consentito alla Russia; e tra le forze NATO presenti in Kosovo gli italiani sono in primissima linea. Bisogna cominciar a parlarne SUBITO, prima che lo facciano gli altri: bisogna impedire che di nuovo i provocati finiscano col far la figura degli aggressori, e gli aggressori effettivi quella delle vittime.
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