Aria condizionata, l’ultima idiozia per provare a non farcela usare arriva dalla Spagna e ovviamente è stata rilanciata dalla carta igienica nazionale

“L’aria condizionata fa ingrassare”. A rivelarlo è uno studio spagnolo condotto dall’Istituto de la Grasa. Il motivo? Presto detto. A chiarirne le reali cause il ricercatore Javier Sánchez Perona ad «El Pais». Dichiarazioni importanti che stan facendo il giro del mondo: sono state rilanciate anche da alcuni media italiani come “Il Messaggero”, “Leggo” e “Libero Quotidiano”.

“L’aria condizionata fa ingrassare”. È quanto emerso da un recente studio spagnolo condotto dall’Istituto de la Grasa. “Stare al freddo ci fa venire fame. Il rapporto tra temperatura e appetito è stato scientificamente provato: più alta è la temperatura, più basso è l’appetito. Se viviamo con l’aria condizionata mangeremo di più e ingrasseremo”,  ha spiegato il ricercatore Javier Sánchez Perona ad «El Pais».

Perona, come riporta il «Messaggero», ha svelato anche un aneddoto personale: la prima volta che era arrivato a Siviglia, diversi anni fa, per lavorare al Fat Institute, si era accorto di un dettaglio, le persone erano particolarmente magre. All’epoca faceva caldo quasi come oggi. C’era però una differenza importante: nelle case c’erano meno condizionatori. Oggi praticamente tutti ne hanno uno. Nel frattempo la città ispanica ha ottenuto il più alto tasso di obesità del Paese. In verità, già vari studi scientifici hanno dimostrato negli anni che esiste una correlazione tra cibo e clima: alcune ricerche hanno portato alla luce che in un ambiente più fresco si tende a mangiare di più. Ovviamente le cause dell’obesità sono tante e tutte diverse: dal cibo spazzatura allo stile di vita sedentario.

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“Leggo” che cita un importante ricerca parla di “stile di vita da sedentario termico”. Uno studio pubblicato nel 2014 dall’Università di Birmingham spiega che “con l’adozione diffusa del controllo del clima, gli esseri umani sono protetti dalle temperature estreme e trascorrono sempre più tempo in uno stato termicamente confortevole in cui gli stress sono ridotti al minimo”. Dal momento che siamo meno caldi e meno freddi, abbiamo bisogno di meno energia per mantenere costante la temperatura del nostro corpo, dunque conclude lo studio “il tempo trascorso in quella zona termoneutrale potrebbe contribuire a una maggiore efficienza energetica con una diminuzione del tasso metabolico e un conseguente aumento di peso”.

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