di Stefania Maurizi da Facebook
Enrico Letta non è semplicemente un politico che appoggia principi e politiche del Patto Atlantico. La natura profonda delle persone è quella che emerge quando le persone sono lontane dagli sguardi di chi può osservare, criticarle.
Stando ai cablo rivelati da WikiLeaks, Enrico Letta è uno a cui l’ambasciatore USA a Roma ha potuto tranquillamente chiedere di non inviare i mandati di arresto per agenti CIA responsabili dell’extraordinary rendition di Abu Omar.
Di fronte all’ambasciatore USA, che di fatto gli chiedeva impunità per agenti CIA che avevano fatto sparire un essere umano da Milano come nel Cile di Pinochet, Enrico Letta non ebbe nulla da obiettare.
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Un comportamento del genere da parte di Enrico Letta NON si può caratterizzare come “atlantista”: si può caratterizzare come “oltranzismo atlantico”. E continuare a chiamarlo semplicemente “atlantismo” è fuorviante.
A me personalmente, il cablo in cui l’ambasciatore USA chiese a Enrico Letta, di fatto, l’impunità per agenti CIA che avevano fatto sparire un essere umano da Milano come nel Cile di Pinochet, ha fatto una profonda impressione, perché da persone brutali come operativi della CIA e del SISMI ti aspetti certe cose, da un professore, mite e civile, no.
A me fanno paura più le persone civili e miti che proteggono i torturatori, che gli uomini brutali della CIA e del Sismi. Gli uomini brutali della CIA e del Sismi sono belve alla luce del sole: li riconosci, puoi cercare di difenderti. Trovo più insidioso chi li protegge sotto un’aura di civiltà, mitezza.