Cinquestelle, la delirante proposta-D’Incà? Draghi risponde con un furibondo “vaffa”: crisi siamo al punto di non ritorno

Il governo di Mario Draghi sembra al capolinea. La decisione di Giuseppe Conte e M5s si uscire dall’aula e non votare la fiducia al Senato sul dl Aiuti non sembra lasciare altre possibilità: il premier è stato chiaro, in questo caso per lui restano solo le dimissioni. Dunque oggi, giovedì 14 luglio, salirà al Quirinale da Sergio Mattarella formalizzando la richiesta di non essere rinviato alle Camera. Richiesta che Mattarella sarebbe intenzionato a rifiutare. Una crisi, di fatto aperta, che ha ancora molti finali possibili. Tra questi: verifica di maggioranza in aula e governo che tiene; crisi subito, aperta senza il passaggio dall’aula, con il sì alle dimissioni del premier; dunque sullo sfondo la possibilità di consultazioni e nuovo governo o voto subito.

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Ore 11.30 Il “vaffa” di Draghi a D’Incà
Dopo un confronto tra il premier Mario Draghi e il ministro D’Incà, è fallita la mediazione che prevedeva di non arrivare a un voto di fiducia, oggi. Il premier ha indicato come unica via percorribile la richiesta di fiducia al Senato sul Dl aiuti: e la fiducia sarà posta al termine della discussione generale. Dunque, la crisi ormai sembra inevitabile

Ore 11.23 Forza Italia, Berlusconi riunisce i gruppi
“Il presidente Silvio Berlusconi ha riunito il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani e i capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, Annamaria Bernini e Paolo Barelli, per analizzare gli sviluppi della situazione politica”: lo rende noto Forza Italia in un comunicato.

Ore 11.04 Enrico Letta: non disponibili a tirare avanti purchessia
“Siamo disponibili alla continuazione di questo Governo Draghi, non siamo disponibili a tirare avanti purchessia. Se non ci saranno le condizioni, se altri partiti della maggioranza si sfileranno, allora la parola passerà agli italiani e noi saremo pronti ad andare di fronte agli italiani con le nostre ragioni e il nostro progetto per il futuro dell’Italia”. Queste le parole del segretario del Pd, Enrico Letta, in un punto stampa a Milano, dopo la scelta di Conte di non votare il decreto Aiuti.

Ore 10.43 Italia viva contro la proposta-D’Incà
Italia Viva critica in modo apro il goffo tentativo di D’Incà di trovare una “via d’uscita” alla crisi all’insaputa” di Mario Draghi. “Trovo veramente incredibile che il Ministro dei rapporti con il Parlamento del M5S, all’insaputa del Presidente del Consiglio Draghi, convochi i capigruppo di maggioranza al Senato, per chiedere se sono d’accordo a votare il dl Aiuti senza mettere la fiducia, esaminando i singoli emendamenti e mettendo a rischio più di 24 mld di aiuti agli italiani”: così  il capogruppo al Senato di IV, Davide Faraone.

Ore 10.21  M5s, la farsa proposta da D’Incà
Secondo alcune fonti – e le indiscrezioni sono poi state confermate -, è in corso un tentativo di mediazione per evitare un voto di fiducia sul Dl Aiuti. Il tutto orchestrato dal ministro per i rapporti con il Parlamento, il pentastellato Federico D’Incà (che alla vigilia nella assemblea dei parlamentari M5s ha espresso la sua contrarietà alla linea decisa dal Movimento). D’Iccà avrebbe avuto un confronto con i capigruppo di maggioranza al Senato, avanzando l’ipotesi di procedere con il voto finale sul dl Aiuti, nello stesso testo licenziato dalla Camera, senza ricorrere al voto di fiducia. Così il M5s non uscirebbe fisicamente dall’aula, per quanto ormai sia esplosa la crisi politica. Dunque, per quel che riguarda il dl Aiuti, tutti gli emendamenti presentati al testo, senza fiducia, dovrebbero essere votati e tra le proposte di modifica ve ne sono alcune a firma M5s. Dunque, per procedere al voto senza fiducia, dovrebbe essere raggiunto “un accordo blindato”, che assicuri il via libera al decreto prima di dopodomani, pena la decadenza. I 5 stelle potrebbero sostenere il provvedimento votando le norme su cui sono a favore, e magari astenersi sulle norme sull’inceneritore. Un goffo tentativo per evitare la crisi da parte di quei grillini che la crisi la hanno aperta.

Ore 10.01 Fiducia al Senato, al via la discussione sul dl Aiuti
Iniziata nell’Aula del Senato la discussione generale sul decreto Aiuti. Al termine della discussione, il governo porrà la questione di fiducia. A quel punto, si passerà direttamente alle dichiarazioni di voto sulla fiducia e, quindi, al voto con la chiama per appello nominale. Sono al momento iscritti a parlare in discussione generale 21 senatori. Tra gli interventi previsti figura un solo senatore M5s iscritto a parlare: Marco Pellegrini.

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