“E’ sperimentale e altera il DNA” Firenze, cosi’ una giudice coraggiosa motiva la sentenza di reintegro al lavoro di una psicologa sospesa a causa del rifiuto del sacro siero

Con un pronunciamento pubblicato lo scorso 6 luglio, la giudice Susanna Zanda, della seconda sezione civile del tribunale di Firenze, ha disposto il reintegro di una psicologa sospesa dal lavoro perchĆ© non ha aderito alla campagna vaccinale contro il Covid19. Un dispositivo denso di evidenze e molto netto nei toni, come commentaĀ ByobluĀ riprendendo il documento, che si conclude con lā€™autorizzazione ā€œdellā€™esercizio della professione senza sottoposizione al trattamento iniettivo lavorando in qualunque modalitĆ  (in presenza o da remoto) alla stregua dei colleghi vaccinatiā€. Ma soprattutto un procedimento rivoluzionario e monumentale ā€“Ā come lo definisceĀ lā€™avvocato Giuseppe Sottile ā€“ perchĆ© mette nero su bianco queste parole: ā€œUna persona non puĆ² essere costretta, per sostentarsi, a sottoporsi a trattamenti iniettivi sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel suoĀ DNA alterandoloĀ in un modo che potrebbe essere irreversibile, con effetti ad oggi imprevedibili sulla sua vita e saluteā€. Parole che dovrebbero fa rabbrividire molte persone, soprattutto dalle parti dei ministeri della Salute e del Lavoro. Ma non ĆØ tutto. Ecco cosā€™altro scrive la giudice Zanda.

Le tre pagine del documento iniziano con un riferimento alla dignitĆ , che nella Costituzione italiana ĆØ legata al riconoscimento dei diritti fondamentali del cittadino, primo su tutti il lavoro, cosa che forse Speranza e Orlando hanno dimenticato: ā€œLa sospensione ā€“ scrive la giudice ā€“ rischia di compromettere i beni primari dellā€™individuo quali il diritto al sostentamento e al lavoro inteso come espressione della libertĆ  della persona e della sua dignitĆ ā€. E poi: ā€œLa legge n. 71/2021, che obbliga al vaccino il personale sanitario, propone lo scopo di impedire la malattia e assicurare condizioni di sicurezza in ambito sanitarioā€, scopo irraggiungibile ā€“ scrive Zanda ā€“ come evidente dai report dellā€™ente di farmacovigilanza italiano AIFAā€. Si legge nellā€™ordinanza che i dati ufficiali italiani ed europei (pubblicati da Eudravigilance ed Euromomo), riportano ā€œun fenomeno opposto a quello che si voleva raggiungere con la vaccinazione ovvero un dilagare del contagio con la formazione di molteplici varianti virali e il prevalere numerico di infezioni e decessi proprio tra soggetti vaccinati con tre dosiā€.

Per questo secondo il magistrato Susanna Zanda si riscontra nella legge una mancanza di benefici per la collettivitĆ . ā€œLa Costituzione, dopo lā€™esperienza del nazi-fascismo, non consente di sacrificare il singolo individuo per un interesse collettivo vero o supposto e tantomeno consente a sottoporlo a sperimentazioni mediche invasive senza consenso libero e informato. Un consenso libero e informato non ĆØ possibile allorquando i componenti dei sieri e i meccanismi sul loro funzionamento sono coperti non solo da segreto industriale ma anche, incomprensibilmente, da segreto militareā€.

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Il magistrato Zanda rileva che ā€œlā€™ordinamento italiano e i trattati internazionali vietano qualsiasi sperimentazione sugli esseri umaniā€ e che il regolamento europeo che disciplina il Green pass vieta la discriminazione delle persone non vaccinate contro il Covid19. Lā€™ordinanza firmata da Susanna Zanda mette nero su bianco che sotto un profilo epidemiologico la condizione del soggetto vaccinato non ĆØ dissimile da quello del non vaccinato perchĆ© ā€œentrambi possono infettarsi, sviluppare la malattia e trasmettere il contagioā€.

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