Guerra, inflazione sopra il 7 per cento: l’esempio di Firenze parla chiaro. Le sanzioni volute dalla feccia le paghiamo salate solo noi

La spesa è sempre più cara l’inflazione si impenna a Firenze arriva al 7,3%

Nel capoluogo il costo dei beni alimentari sale più della media regionale. Olio di semi, latte e pane tra i prodotti più cari. Le famiglie a caccia di sconti

Cresce ancora l’inflazione a Firenze sui beni alimentari con un +7,3% contro una media regionale del 6,8%. E ad aumentare sono anche i prezzi di beni di prima necessità, come pane, burro e latte. Nel capoluogo toscano il mese di maggio ha fatto registrare un aumento dei prezzi alimentari di 1,6 punti percentuali rispetto al mese di aprile, quando era al 5,7%, un aumento che costerà complessivamente nel 2022 alle famiglie fiorentine 60 milioni di euro – 320 euro a famiglia – solo per la tavola a causa dei pesanti rincari scatenati dalla guerra in Ucraina. A dirlo è Coldiretti Firenze-Prato sulla base dei dati Istat secondo cui l’inflazione, a livello generale, ha raggiunto il 6,7% (6,6% la media regionale, sempre generale). Numeri e preoccupazioni che vanno ad aggiungersi al recente grido d’allarme della Mercafir, preoccupata per i possibili rincari in arrivo, soprattutto per quei prodotti ortofrutticoli che arrivano da zone dove la siccità si sta facendo più sentire. Le famiglie fiorentine rischiano di trovarsi così strette dai rincari per i prodotti alimentari da una parte a causa della guerra in Ucraina, dall’altra per la siccità.

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Tra i prodotti più cari, sulla base dei prezzi medi a Firenze tra novembre e aprile secondo l’Osservatorio dei prezzi del Mise, ci sono l’olio di semi di girasole che ha subito una impennata del 59%, e i principali prodotti essenziali come il latte fresco (+13%), il burro (+11%), il pane fresco (+10%), ma anche la vaschetta di gelato (+9%), la passata di pomodoro (+8%) e il fior di latte (+5%). Per Coldiretti Firenze-Prato “occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni. Nell’immediato è invece necessario intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con interventi immediati”.

Nel frattempo per difendersi dai rincari le famiglie toscane stanno adottando diverse strategie, come ha rivelato un sondaggio online condotto da Coldiretti a livello regionale: il 23% andando a caccia di offerte e buoni sconto nei supermercati, oppure acquistando prodotti di stagione ai mercati contadini che tagliano intermediazioni e costi di trasporto (23%).

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