I cittadini danno il benvenuto al ministro della Morte a Perugia: “Sei un assassino!” Ovunque vada in Italia, l’insulto è assicurato.
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(ANSA) – PERUGIA, 06 GIU – “Questa regione e questa Università possono diventare casa di buone pratiche per il resto del Paese per contribuire ad alleviare quel senso di solitudine che molte persone oggi attraversano”: così il rettore Maurizio Oliviero dell’Università degli studi di Perugia ha aperto la giornata di studio dal titolo “Vulnerabilità psicofisica, esclusione, cronicità. Proposte per la tutela della dignità del debole: un valore che cura”.
A chiudere i lavori nell’aula Magna del dipartimento di Medicina e Chirurgia sarà il ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Il senso di questa giornata è iniziativa che abbiamo voluto fortemente come Ateneo – ha commentato Oliviero – non è solo quello di porre l’accento su queste criticità ma anche quello di provare a ragionare di come si possono mettere in atto delle azioni che diano la dignità a quelle persone che oggi sono un po’ troppo invisibili”.
L’incontro infatti, attraverso vari interventi, vuole porre al centro una serie di ipotesi, di proposte e progetti che riguardano il tema della vulnerabilità psicofisica, con un approccio multidisciplinare alle tematiche relative ai soggetti deboli e vulnerabili sia nel contesto sociale che in quello familiare, attraverso il recupero del concetto di dignità.
Per il rettore “l’Università è il luogo che deve dare visibilità alla dignità delle persone più deboli”. “Un paese civile come il nostro – ha aggiunto – deve porre al centro il senso di solitudine che è legato non solo ad alcuni disagi ma anche al contesto familiare e sociale”.
Necessario – è stato poi sottolineato in alcuni interventi – aprire “un serio dibattito anche parlamentare, da sostenere e alimentare, per la tutela del debole”.
Una ventina di persone del Fronte del Dissenso, contrarie a vaccini e restrizioni per il Covid, hanno atteso all’esterno prima dell’inizio dell’incontro l’arrivo del ministro mostrando cartelli di persone “vittime del vaccino” e striscioni con scritto “Speranza vai via sei tu la pandemia”. Con loro si è fermato a parlare a lungo il rettore Oliviero.
e’ stato “ben accolto” anche a L’ Aquila….fuggendo come un topo