Diceva che eravamo senza dignità e auspicava metodi cinesi per chi protestava contro il GreenPass: morto all’improvviso noto giornalista pugliese

“Per i No Vax prego il Governo di adottare metodi cinesi. Questi No Vax sono gente senza dignità, io intanto ho fatto la quarta dose. Poi si vedrà”. Bari: addio al giornalista e sindacalista Alessio Viola, fondò La taverna del Maltese: “Scrittore con la passione per il Rugby”. Era scrittore ed editorialista per il Corriere della Sera del capoluogo di Bari.

Per ricordare Alessio Viola, scrittore, giornalista, editorialista, scomparso qualche ora fa nella sua città, Bari, non useremo la parola “guerriero”. Non l’amava, anche se di fatto, da molti anni combatteva e tanto con quel che cancro che se l’è portato via. La meravigliosa, spietata, netta lucidità era una sua caratteristica, e guardava diritto, l’ha fatto anche e soltanto quattro giorni fa da Facebook, pubblicando una poesia in memoria di Mihajlovic con questa dedica: “Per Sinisa. Che non era un guerriero era un uomo. Come tutti noi che ci prepariamo”.

L’aveva scritta da casa, dove anche lui si stava preparando a fare il grande salto. Aveva scelto una poesia di Esenin che cominciava così: “Noi adesso ce ne andiamo a poco a poco/ verso il paese dov’è gioia e quiete./ Forse, ben presto anch’io dovrò raccogliere/ le mie spoglie mortali per il viaggio”. Se n’è andato a settant’anni (era nato nel 1952 a Troia, nel Foggiano) ha convissuto con una malattia che lo agguantava e poi lo rilasciava.

Ti strappo e ti getto in pasto ai cani aveva intitolato nel 2014 con un romanzo che di cancro parlava, ma alla sua maniera con una splendida ironia, incrociando il suo percorso pluriennale accanto alla malattia e la ricca vita che aveva avuto fin lì tra amori, avventure, viaggi, e che per altri anni ancora avrebbe avuto. In questi anni ha sempre scritto, facendo ascoltare la sua voce, il suo sdegno, la sua analisi precisa e inesorabile sulla città, sulla regione, prima dalle colonne del nostro giornale, Repubblica Bari, e poi da quelle del Corriere del Mezzogiorno.

La scrittura è stata la passione della seconda parte della sua vita, ha scritto romanzi, gialli, ha pubblicato tanto e, tra i titoli, Nessuno è innocente del 2005, Closin time del 2008, Ghiaccio nel 2009, Il ricordo è un cane che ti azzanna di un anno più tardi, fino a Dove comincia la notte uscito per Rizzoli nel 2013, e poi tradotto anche in Francia.

Prima di tutto questo Alessio si era laureato in Storia e Filosofia, aveva insegnato nelle scuole superiori, era stato operaio, venditore di quadri porta a porta, sindacalista, sempre accanto agli ultimi, a quelli i cui diritti venivano lesi, con un senso della giustizia vivissimo e lì sempre combattente. Era stato anche giocatore di rugby e, tra le altre cose, aveva lasciato un segno indelebile e tangibile, fondando insieme ad altri sognatori e visionari la mitica Taverna del Maltese.

Un’altra Bari, anni incredibili e irripetibili. Alessio Viola lascia sua moglie, la sua colonna e nostra collega Ileana Sapone e a suo figlio Cesare. Sarà possibile salutarlo domani, giovedì, a partire dalle 15 nella Sala del commiato del Cimitero di Bari.

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