Terremoto, in Toscana più di 200 scosse in pochi giorni terrorizzano Firenze e mezza Toscana: il sismologo spiega cosa sta accadendo

In dieci giorni sono arrivate 210 scosse, delle quali 4 sopra 3 di magnitudo che hanno spaventato tutta Firenze e molte altre località toscane, a partire da quelle intorno all’epicentro, che si trova nel Chianti tra i comuni dell’Impruneta e di San Casciano Val di Pesa. E’ iniziato tutto il 3 maggio, con una scossa da 3.7. Stesso valore della botta sentita ieri notte, giovedì, dopo le 23.12, quando chi era a letto è stato svegliato e qualcuno è pure andato in strada per lo spavento. Carlo Meletti dirige la sezione di Pisa dell’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

Quanto è zona sismica quella di Firenze?

“La città ha la caratteristica di essere in mezzo tra il Mugello che è molto sismico, a Nord, e il Chianti, a Sud. Nel 1919 proprio dal Mugello è partito un terremoto distruttivo con magnitudo di 6.4. Nel 1895 c’è stato invece un sisma stimato del 5.5 proprio nella zona dove si registrano gli epicentri in questo momento”.

A parte gli episodi più violenti, le scosse sono state già tante. Si tratta di uno sciame sismico?

“No, lo sciame si ha quando si verificano scosse tutte della stessa magnitudo. Questa è una sequenza, perché si susseguono terremoti più grandi e più piccoli”.

Ci saranno nuove scosse, più forti di quelle registrate finora?

“Intanto possiamo dire che ci saranno sicuramente altre scosse. Quanto forti non lo possiamo affermare perché non sappiamo quanta energia deve ancora liberare la faglia. Certo, non si può escludere che arrivino scosse più violente di quelle registrate fin qui ma, nel breve periodo, non siamo in grado di dire qual è la probabilità che questo accada”

Il fatto che da giorni si susseguano le scosse non incide sulla violenza di quelle nuove, quindi?

“Se fosse vero che tanti terremoti scaricano la forza prodotta dal movimento di una faglia, vorrebbe dire che quando ho delle sequenze non si verificano sismi forti. E invece all’Aquila ci sono stati tre mesi di scosse, e poi il grande terremoto”.

Non si prevedono i terremoti ma si può capire quanta potenza è in grado sviluppare una faglia?

“Più la faglia è grande, maggiore è la magnitudo che può rilasciare in una volta: questa è la regola. In Italia centrale, vicino ad Amatrice, c’è una faglia di 40-50 chilometri. Quella del Chianti è una di una decina di chilometri. Quindi teoricamente è in grado di provocare terremoti meno potenti. Il punto, però, è che una faglia può rompersi tutta in una volta o in più volte, e questo cambia le carte in tavola dal punto di vista della potenza sviluppata”.

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Oltre quali magnitudo i terremoti provocano danni seri?

“Dalla 5 in su ci si possono aspettare danni agli edifici ma nel nostro Paese purtroppo abbiamo avuto problemi anche intorno a 4.5, perché abbiamo anche immobili vecchi o non messi in sicurezza. In Giappone, per fare un esempio, si iniziano a preoccupare dai 6 in su”.

Ingv è molto seguito sui social. Quanto è utile per voi questo strumento?

“Per l’ultima scossa del Chianti in un paio di minuti abbiamo avuto oltre 200 commenti. Abbiamo un servizio online che si chiama “Hai sentito il terremoto?” per ottenere informazioni che ci servono ad assegnare l’intensità a ogni sisma, cioè a calcolare la scala Mercalli, che permette di calcolare la potenza e gli effetti delle scosse in tutte le località intorno all’epicentro, anche molto distanti. Sempre per l’ultimo episodio in Mugello, hanno già compilato il questionario 2.200 persone. E così abbiamo saputo, ad esempio, che anche se aveva la stessa magnitudo della scossa del 3 maggio, cioè la prima, è stato sentito fino a Barga e in Versilia, cosa che nell’altra occasione non era avvenuta”.

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