“Quello che hanno fatto è pulizia etnica” Toni Capuozzo, la bomba contro il battaglione Nazi che tanto piace alla feccia asservita agli Yankees

tratto dal blog di Nicola Porro

Toni Capuozzo torna a parlare di Ucraina e del doppiopesismo, se così vogliamo chiamarlo, dell’Occidente sul Donbass. Ospite a Quarta Repubblica, lo storico inviato di guerra analizza i fatti. “Il Battaglione Azov – dice – è stato una formazione nazionalista con simboli neonazisti che ha messo in atto una pulizia etnica nei confronti dei russofoni del Donbass“.

Questo non significa, ovviamente, che tutto l’Ucraina sia da “denazificare”. Non sia mai. “È sotto gli occhi di tutti però che l’esercito ucraino ha reclutato un reggimento con il culto del passato nazista e l’ha reso parte del proprio schieramento ufficiale e lo ha utilizzato nel Donbass per assolvere compiti da guerra civile”. Servirebbe un po’ di buon senso e di amor proprio per ammetterlo. E magari anche un pizzico di coerenza. Si chiede Capuozzo: “Come è possibile che la Nato abbia appoggiato in modo massiccio, bombardando Belgrado, la secessione del Kosovo dalla Serbia mentre adesso la secessione del Donbass viene considerata un attentato alla sovranità intoccabile dell’Ucraina?”.

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“Questo – insiste l’inviato speciale – è un problema che va affrontato all’europea, con rispetto delle minoranze, con diritto di insegnare la lingua a scuola e di usarla negli uffici pubblici. Servirebbero le cose che erano state disegnate negli accordi di Minsk che non sono mai stati applicati. È stato applicato il lavoro del Battaglione Azov”. E va bene che l’Ucraina non è tutta nazista e figurarsi se può esserlo un presidente ebreo come Zelensky. “Però adesso Azov è preziosa, è diventata un simbolo”.

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  1. I risultati del “Calibre” sul ponte vicino a Odessa:

    Sul ponte ferroviario tra Zatoka e Belgorod-Dnestrovsk, attraverso l’estuario del Dnestr, le forze armate della RF hanno colpito oggi un missile da crociera.
    Questo è un ponte strategicamente importante per l’Ucraina, senza di esso la fornitura di carburante, armi e munizioni diventerà molto più difficile.
    https://t.me/RVvoenkor/9683

  2. Un buon esempio di cosa fanno effettivamente le fondazioni di beneficenza per fornire armi all’Ucraina.

    Ad esempio, la FLOWERS Foundation è una filiale della Slavic Foundation, registrata (chi l’avrebbe mai detto?) a Washington. Ufficialmente, “FLOWERS” è impegnata in beneficenza da sola e in progetti umanitari.
    Creato nel 2018 prima degli eventi del 24 febbraio, non è stato menzionato dai media e il gruppo ufficiale (https://www.facebook.com/slavicfoundation/) dei loro fondatori su Facebook conta 7 persone.

    Tutto andrebbe bene se gli editori non si fossero imbattuti in un documento interessante. Vale a dire, una domanda indirizzata al direttore dello stesso fondo “FIORI” del comandante dell’unità militare A2505 (7a brigata di TA), il colonnello E. Bulatsik. Un comandante premuroso chiede a un fondo di beneficenza cosa ne pensi? Cibo? Giubbotto antiproiettile? Caschi? No, chiede il più possibile fucili mitragliatori MP-5 con silenziatore e ottica. Grande carità.👍🏼

  3. Ricordiamoci che in Italia abbiamo le regioni autonome e soprattutto quelle del Nord Quindi se abbiamo le regioni autonome in Italia è giusto che ci siano regioni riconosciute anche in Ucraina

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