È partita la macchina del fango: così pensano di sputtanare il professor Orsini. Non avendo motivi per cintrobatterlo, gli rinfacciano il gettone di presenza (come se gli altri andassero gratis)

Ecco come Il Tempo tutitola questo articolo senza senso. È risaputo che TUTTI gli ospiti hanno un gettone di presenza

La guerra e Cartabianca fanno ricco Alessandro Orsini: 2000 euro a puntata. Scoppia la polemica

Ennesima apparizione televisiva del professor Alessandro Orsini e nuove polemiche per le sue dichiarazioni. Ma a far discutere è anche il compenso che l’esperto ed insegnante di sociologia del terrorismo internazionale riceve per le sue ospitate nei programmi televisivi. Come rivelato da Il Foglio Orsini ha un contratto con la Rai per un totale di sei appuntamenti e il compenso ammonta a circa 2000 euro a puntata.

Bianca Berlinguer, conduttrice di Cartabianca su Rai, il programma che già in due occasioni ha visto la presenza in studio del professore della Luis, resta sul vago nel commentare la notizia: “I contratti della Rai devono rimanere in Rai, come succede in tutte le reti. Non ho altro da aggiungere”. Orsini, da molti accusato di essere troppo vicino alle posizioni di Vladimir Putin e della Russia, proprio ieri ha detto che “se porremo Putin in una condizione disperata, certamente userà la bomba atomica. Putin si sta sgolando, ce lo sta dicendo da molto tempo. Noi ripetiamo ‘certamente, non userà la bomba atomica’. Putin ha detto in una conferenza con il presidente francese Macron ‘so che sono inferiore alla Nato, ma ho la bomba atomica’. Se davvero Putin, in un condizione disperata in cui rischia di perdere la guerra in Ucraina, dovesse usare la bomba atomica, l’Europa sarebbe moralmente corresponsabile. Dico facciamo vincere la guerra a Putin”. Dopo i virologi è il turno degli esperti di geopolitica e dei loro discorsi sul conflitto in Ucraina come nuove star della televisione italiana.

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  1. NaZi-elensky, mandato a quel paese dalla stessa ISRAELE.

    Il governo israeliano ha bloccato la vendita dello spyware Pegasus alle autorità ucraine per paura del malcontento russo, ha riferito il Guardian, citando fonti che hanno familiarità con la situazione.

    Almeno dal 2019, i funzionari ucraini hanno cercato senza successo una licenza per utilizzare lo spyware sviluppato dal gruppo israeliano NSO, hanno affermato le fonti.

    Il rilascio di licenze per Pegasus è regolato dal Ministero della Difesa israeliano. Un alto ufficiale dell’intelligence ucraina ha affermato a questo proposito che la decisione di Israele ha lasciato Kiev nella “confusione”. Ha osservato che il rifiuto di trasferire un potente strumento di hacker è avvenuto nonostante la posizione degli Stati Uniti, che, a suo avviso, hanno sostenuto gli sforzi dell’Ucraina.

    Fonti affermano che il rifiuto riflette una riluttanza a disturbare la Russia, che mantiene stretti rapporti con Israele. In particolare, come affermato dagli interlocutori della pubblicazione, Israele temeva che fornire all’Ucraina la possibilità di rintracciare i numeri di cellulare in Russia utilizzando Pegasus sarebbe stato considerato un atto di aggressione ai servizi speciali russi.

    Il software Pegasus sviluppato dal gruppo israeliano NSO, secondo i media, è stato utilizzato dalle agenzie di intelligence di vari paesi non solo per rintracciare criminali e terroristi, ma anche per spiare politici, uomini d’affari, attivisti, giornalisti e esponenti dell’opposizione in tutto il mondo.

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