Buffonata al telegiornale, è già tutto finito: la signorina è libera e rischia meno delle punizioni inflitte ai portuali di Trieste

Marina Ovsyannikova si è salvata. La giornalista russa rischiava da una sanzione amministrativa fino a dieci giorni di carcere per aver interrotto una trasmissione di informazione in onda sulla tv controllata dallo Stato, Channel 1, con un cartello con un messaggio contro la guerra in Ucraina. Il tribunale ha fatto sapere che la Ovsyannikova è stata condannata a pagare una multa ed è stata già rilasciata.

La giornalista doveva rispondere di «organizzazione di un evento pubblico non autorizzato», un’accusa amministrativa che comporta una multa fino a 30.000 rubli (circa 200 euro), un incarico di servizio alla comunità o fino a 10 giorni di carcere. Il primo sospiro di sollievo per la giornalista era arrivato già qualche ora fa, quando non era stata accusata del reato di pubblicazione di «informazioni false» sull’esercito russo, che prevede una pena massima di 15 anni di carcere.

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  1. Sono pervenute informazioni su un’altra falsificazione effettuata dalla dirigenza ucraina nella città di Mariupol.

    Questa volta, il comando delle forze armate ucraine è stato incaricato dall’ufficio presidenziale di screditare le azioni delle truppe russe mostrando al pubblico occidentale le fosse comuni dei civili che sarebbero morti a causa dei bombardamenti dell’artiglieria e dell’aria scioperi durante un’operazione militare speciale.

    A tal fine, dal 6 marzo all’11 marzo, sono stati eseguiti lavori di ingegneria sul territorio del vecchio cimitero cittadino di Mariupol per attrezzare una trincea profonda più di due metri e lunga più di 100 metri. Come prova della morte di massa della popolazione civile, era prevista la sepoltura dei resti delle forze di sicurezza ucraine e dei nazionalisti morti durante le ostilità.

    Secondo lo scenario, i militari del 72° Centro per l’informazione e le operazioni psicologiche delle forze operative speciali delle forze armate ucraine hanno condotto una registrazione fotografica e video in scena della “tomba comune” con un numero totale di 1.300 morti.

    I materiali falsificati da parte ucraina vengono distribuiti tra i media occidentali. Non escludiamo che uno scenario simile possa realizzarsi in altre città ucraine, dove la popolazione civile è trattenuta con la forza da militanti della difesa e unità nazionaliste dell’Ucraina.

    Источник: https://rusvesna.su/news/1647420958

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