Da oggi via GreenPass, mascherine e restrizioni infami: aggiorna l’elenco delle nazioni civili inserendo anche la Svizzera

La Svizzera libera tutti dalle restrizioni imposte per fronteggiare il covid-19. Addio al certificato covid, mascherina solo sui mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie. Nei locali al chiuso si potrĆ  andare senza mascherina. Rimarranno in vigore, fino al 31 marzo, solo la regola dellā€™isolamento delle persone risultate positive e lā€™obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie. 

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“Da giovedƬ 17 febbraio 2022, negozi, ristoranti, strutture per la cultura, strutture aperte al pubblico e manifestazioni saranno di nuovo accessibili senza mascherina nĆ© certificato. Non ĆØ tutto finito, il virus continuerĆ  a circolare, ma una fase importante giunge al termine e possiamo finalmente essere fiduciosi nei confronti del futuro”, ha aggiunto Alain Berset il presidente della confederazione Svizzera. 

I dettagli

Da giovedƬ 17 febbraio 2022, negozi, ristoranti, strutture per la cultura, strutture aperte al pubblico e manifestazioni saranno di nuovo accessibili senza mascherina nĆ© certificato. Revocati anche lā€™obbligo della mascherina sul lavoro e la raccomandazione del telelavoro. Nella seduta del 16 febbraio 2022 il Consiglio federale ha abrogato quasi tutti i provvedimenti nazionali contro la pandemia. A protezione delle persone particolarmente a rischio resteranno in vigore fino a fine marzo soltanto lā€™isolamento delle persone risultate positive al test e lā€™obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie, dopodichĆ© si ritornerĆ  alla situazione normale.

La situazione epidemiologica ĆØ in costante miglioramento. Grazie all’alto tasso d’immunitĆ  della popolazione, nonostante la circolazione ancora forte del virus un sovraccarico del sistema sanitario ĆØ sempre piĆ¹ improbabile. Il Consiglio federale, che dal maggio del 2021 modula i propri provvedimenti secondo le capacitĆ  del sistema sanitario, ritiene quindi date le condizioni per una rapida normalizzazione della vita economica e sociale. Dopo aver consultato i Cantoni, le parti sociali, le commissioni parlamentari competenti e le associazioni interessate, revoca pertanto la maggior parte dei provvedimenti contro la pandemia.

Consultazione: maggioranza per una revoca rapida
Il 2 febbraio il Consiglio federale aveva posto in consultazione due varianti per la revoca dei provvedimenti ancora in vigore. La netta maggioranza dei partecipanti si ĆØ dichiarata fondamentalmente favorevole alla revoca immediata della maggior parte dei provvedimenti, pronunciandosi al contempo per il mantenimento dell’obbligo della mascherina nelle strutture sanitarie e sui trasporti pubblici fintanto che il numero dei contagi resterĆ  elevato.

Dal 17 febbraio: revocati quasi tutti i provvedimenti
Da giovedƬ 17 febbraio saranno revocati i seguenti provvedimenti di protezione nazionali:
– l’obbligo della mascherina nei negozi e negli spazi interni di ristoranti, strutture accessibili al pubblico e manifestazioni;
– l’obbligo della mascherina sul posto di lavoro;
– la limitazione dell’accesso a strutture come cinema, teatri e spazi interni di ristoranti e a manifestazioni mediante l’obbligo del certificato (regole 3G, 2G e 2G+);
– l’obbligo di autorizzazione per le grandi manifestazioni;
– le limitazioni per gli incontri privati.

D’intesa con il Consiglio federale sono revocate anche le limitazioni di capienza volontarie nel commercio al dettaglio e negli impianti di risalita.

Revocata la raccomandazione del telelavoro – i datori di lavoro restano reponsabili della protezione dei dipendenti
ƈ revocata anche la raccomandazione del telelavoro dell’Ufficio federale della sanitĆ  pubblica. Tenuti per legge a tutelare la salute dei propri dipendenti, saranno dunque i datori di lavoro a decidere se sia opportuno lavorare a domicilio o indossare la mascherina. Restano invece in vigore fino a fine marzo le regole per la protezione dei lavoratori particolarmente a rischio.

Fino al 31 marzo: isolamento e obbligo della mascherina in determinati luoghi
Considerato che la circolazione del virus ĆØ tuttora molto forte e che il virus puĆ² ancora provocare decorsi gravi della malattia, il Consiglio federale mantiene fino alla fine di marzo due provvedimenti di protezione dell’ordinanza COVID-19 situazione particolare. A seconda della circolazione del virus ĆØ possibile una revoca anticipata.

Le persone risultate positive al test dovranno continuare a restare in isolamento per almeno cinque giorni. Lo scopo ĆØ impedire che portatori di una carica virale potenzialmente alta possano contagiare altre persone.

Rimane inoltre invariato l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie. Sono esclusi da quest’obbligo i residenti delle case per anziani e delle case di cura. I Cantoni sono liberi di adottare provvedimenti di protezione piĆ¹ severi oppure di escludere dall’obbligo della mascherina determinate strutture. Anche singole strutture, ad esempio gli studi medici o i saloni di parrucchieri, possono prevedere che i visitatori debbano indossare la mascherina.

1Ā°aprile: fine della situazione particolare
L’ordinanza COVID-19 situazione particolare continuerĆ  a disciplinare l’isolamento e l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie fino alla fine di marzo. Se la situazione epidemiologica evolverĆ  come previsto, sarĆ  abrogata il 1Ā° aprile 2022 e a partire da quella data si ritornerĆ  alla situazione normale. 

Restano in vigore le regolamentazioni fondate sulle competenze federali definite nella legge sulle epidemie (p. es. in materia

di traffico internazionale di viaggiatori o assunzione dei costi dei medicamenti) e quelle concernenti il certificato o l’assunzione dei costi per i test che si basano sulla legge COVID-19.

Continua l’emissione di certificati COVID compatibili con quelli dell’Unione europea
Con la revoca dell’obbligo del certificato non verranno piĆ¹ emessi certificati COVID validi soltanto in Svizzera. I cosiddetti certificati COVID svizzeri sono stati introdotti nell’autunno del 2021 per consentire a ulteriori gruppi di persone l’accesso in Svizzera a strutture e manifestazioni per le quali vige obbligo del certificato.

La Svizzera continua tuttavia a rilasciare certificati COVID riconosciuti dall’UE. Probabilmente altri Paesi continueranno a richiedere un certificato COVID per l’entrata e l’accesso a determinati luoghi sul territorio nazionale. I Cantoni avranno ancora la possibilitĆ  di prescrivere l’obbligo del certificato, come da loro auspicato.

Adeguamento della strategia di test
La raccomandazione generale e il finanziamento dei test ripetuti nelle aziende sono revocati. I testi ripetuti continuano a essere finanziati soltanto in ambiti circoscritti, ad esempio nelle strutture sanitarie e medico-sociali o nelle imprese, definite dal Cantone, importanti per l’operativitĆ  delle infrastrutture essenziali. In questo modo le persone particolarmente a rischio sono protette e si evita che gran parte del personale debba assentarsi dal lavoro per malattia o a causa dell’isolamento.

Per quanto riguarda le scuole, la raccomandazione e il finanziamento dei test ripetuti da parte della Confederazione sono mantenuti fino alla fine di marzo del 2022, poichĆ© il virus continua a diffondersi a velocitĆ  molto elevata tra i piĆ¹ giovani. I test individuali continuano a essere rimborsati: i test antigenici in ogni caso, i test PCR per le persone che presentano sintomi o che hanno avuto un contatto stretto con una persona risultata positiva.

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