Spari contro Mare Jonio, la nave pirata di Casarini e dei centri sociali: raffiche di mitra da parte di una motovedetta libica mentre si apprestavano a caricare clandestini che, casualmente, avevano la barca con il motore in panne

Una motovedetta della guardia costiera libica ha aperto il fuoco contro la nave Mare Jonio che stava soccorrendo alcuni migranti. Un atto di violenza che ha creato il panico a bordo e che ha provocato la caduta in acqua di diverse persone. Il team della Mare Jonio sta recuperando e proteggendo i naufraghi.

Il gesto ĆØ stato duramente condannato dallā€™eurodeputato Pietro Bartolo che ĆØ stato dirigente medico del poliambulatorio di Lampedusa. ā€œIl governo italiano e l’Ue – ha detto – intervengano per ripristinare la salvaguardia dei diritti umani di chi chiede aiuto in mare prima di dover piangere ancora morti e non solo tra i migranti. Ma anche tra chi presta soccorso nel Mediterraneo. Da europarlamentare e da garante della Mare Jonio chiederĆ² che il caso sia discusso con urgenza in Parlamento e che vengano prese misure per impedire il ripetersi di episodi come questo”.

“I miliziani libici – raccontano intanto dalla ong – hanno sparato colpi d’arma da fuoco in acqua e in aria creando il panico e provocando la caduta in acqua di diverse persone. Il team della Mare Jonio sta recuperando e proteggendo i naufraghi. Chiediamo che il Governo italiano intervenga subito per fermare i comportamenti violenti, pericolosi e criminali della cosiddetta guardia costiera libicaā€.

ā€œSpari contro i gommoni di salvataggio e frustate a migranti che si trovavano a bordo della motovedetta libicaā€: a raccontarlo ĆØ Denny Castiglione, capomissione di Mediterranea Saving Humans, in un video pubblicato su X.

ā€œCi eravamo recati su un target con motore in avaria – spiega – e mentre stavamo distribuendo i giubbotti di salvataggio ĆØ arrivata, con fare molto minaccioso e a velocitĆ  spedita, una motovedetta della cosiddetta guardia costiera libica.Ā  Al suo arrivo moltissime persone, in forte agitazione, si sono lanciate in acqua. Altre di un precedente soccorso venivano frustate sulla prua della motovedetta e altre, dal terrore, o si lanciavano in acqua o venivano buttate giĆ¹ dalla guardia costiera libica. Mentre stavamo soccorrendo le persone in acqua la motovedetta ha iniziato a sparare prima in aria e poi addosso ai nostri gommoni di salvataggio. Abbiamo soccorso 58 persone, non abbiamo ancora idea adesso se ci siano dispersi.Ā  L’operazione ĆØ stata molto complessa e messa ancor di piĆ¹ a repentaglio da questo scellerato intervento della guardia costiera libicaā€.

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