Ilaria Salis, è finita la commedia! Un video con lei a volto scoperto e una perizia biometrica sono nelle mani degli investigatori: saranno presentati nelle prossime udienze

Un video a volto scoperto e una perizia biometrica. Queste sarebbero le prove in mano agli inquirenti ungheresi che dimostrerebbero la colpevolezza di Ilaria Salis, accusata dalla giustizia di Budapest di aver partecipato al pestaggio “antifascista” di un esponente dell’estrema destra nella capitale magiara nel febbraio del 2023.

L’insegnante milanese, attivista di estrema sinistra, è in carcere a Budapest da 13 mesi ed è al centro di una contesta giudiziaria e politica tra Roma e Ungheria per le degradanti condizioni di detenzione a cui è sottoposta, compresa l’essere stata trascinata più volte nell’aula di tribunale in manette e ceppi.

La Salis, ricorda il sito Open diretto da Franco Bechis, è accusata per “tentata lesione, con pericolo di vita”, e per associazione a un’organizzazione criminale. Sono cinque le aggressioni politiche avvenute a Budapest nel febbraio di un anno fa. “Due di queste riguarderebbero l’italiana, quella avvenuta in pieno giorno in piazza Gazdagréti e quella notturna in via Bank contro l’estremista di destra László Dudog“.

Sul suo conto ci sarebbe l’aver acquistato dei biglietti insieme agli altri “antifa” coinvolti nell’inchiesta e il possesso del numero di telefono di un legale ritenuto difensore della stessa organizzazione.

Nelle prossime udienze, spiega Open, potrebbero venire presentati dall’accusa altre due prove molto importanti se non decisive per portare alla condanna della Salis. “Secondo una nostra fonte ungherese – si legge – gli inquirenti sarebbero in possesso di un video a volto scoperto di Ilaria Salis a seguito di una delle aggressioni. Al momento, le uniche riprese rese pubbliche sono quelle del linciaggio diurno in piazza Gazdagréti, probabilmente provenienti dalle telecamere di sicurezza di uno dei locali. Risulta plausibile che, a seguito della fuga, gli aggressori abbiano scoperto il volto anche per non destare sospetto mischiandosi con il pubblico, ma senza tenere conto che l’intera area risulta presidiata dalle telecamere di sicurezza della Polizia ungherese, elencate nel sito istituzionale”.

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