“Arriva il latte green” Dopo la farina di grilli ecco la nuova porcheria che Bruxelles pretende farci mangiare

di Gabriele Angelini per IlParagone

Dopo l’assalto al vino italiano e al nostro Made in Italy, dopo aver “affondato” 3mila pescherecci italiani, dopo aver invaso il nostro Paese con la farina di grillo, l’Europa e le multinazionali del cibo tornano all’attacco. Come se non bastasse la carne sintetica, ora vogliono imporci anche il latte sintetico. Ma cosa è questa bevanda? A lanciare l’allarme sono Coldiretti e Filiera Italia che a Tuttofood hanno promosso con Assica, Assolatte, Unaitalia e Assocarni la prima alleanza contro l’assalto del cibo sintetico alle tavole mondiali. Dopo la carne e il pesce in provetta arriva dunque anche il latte sintetico, con Israele che si appresta a diventare uno dei primi Paesi al mondo a vendere veri e propri prodotti lattiero caseari senza mucche. Questa nuova allucinante svolta va a minare un altro dei comparti strategici del vero Made in Italy agroalimentare.

In occasione del convegno su “I rischi del cibo sintetico” nell’ambito della più importante fiera dell’agroalimentare in Italia a Milano, Coldiretti ha dunque acceso un potentissimo faro sui rischi del latte sintetico (spiegando cosa è e come viene prodotto) e sul cibo sintetico in generale. “La verità è che non si tratta di cibo ma di un prodotto ingegnerizzato, con processi di lavorazione molto più simili a quelli dei farmaci e proprio in questo ambito devono essere valutati”, ha affermato al convegno il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “nei prodotti a base cellulare si utilizzano ormoni che invece sono vietati negli allevamenti europei dal 1996. Abbiamo acceso i riflettori su un business in mano a pochi ma molto influenti nel mondo che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda mettendo a rischio la stessa democrazia economica e alimentare“.

“Il ministero della Sanità di Israele – spiega Coldiretti – ha concesso alla società Remilk, che sta già producendo su scala industriale in diverse aree del mondo, di vendere al pubblico i suoi prodotti lattiero caseari nati in laboratorio senza aver mai visto neppure l’ombra di una mucca usando il gene della proteina del latte e inserendolo in bioreattori per la crescita accelerata con un processo simile a quello usato un po’ per tutti gli alimenti creati in laboratorio, o ‘a base cellulare’ come suggerito da Fao e Oms”. L’Europa guarda con attenzione e, esattamente come per la carne sintetica e la farina di insetti, si sta già operando per inserire nel nostro mercato anche il latte sintetico. Accogliamo l’appello di Coldiretti e facciamo di tutto per impedirlo. Ma cosa è questo latte sintetico?

Che cos’è e come si produce il latte sintetico

La tecnica per produrre latte sintetico (come avviene già negli Stati Uniti e in Israele) è la fermentazione di precisione, grazie alla quale il risultato finale è una sostanza molto cremosa nella consistenza e con un’elevata capacità di fare la schiuma, proprio come il latte naturale prodotto dalle mucche. Ma cosa è? Assomiglia a qualcosa di molto lontano dal latte vero, ma il motivo per cui lo stanno spingendo tanto è che anche questo sarebbe green, perché riduce le emissioni di metano. Bah! Il paradosso: il latte sintetico è più “green” di quello della mucca vera. Poveri noi.

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