Meloni e la Megera vanno in Egitto a regalare l’ennesima valanga di soldi delle nostre tasse: invece di fare un signor blocco navale, pagano l’ennesimo dittatore per fargli bloccare le partenze

Oggi, la premier Giorgia Meloni atterrerà sul suolo egiziano in compagnia della leader della Commissione UE Ursula Von der Leyen con un assegno da 7,4 miliardi di euro destinati al Paese governato da Abdel Fattah al-Sisi.

Il pacchetto di aiuti europei tra prestiti e sovvenzioni si concluderà nel 2027. Una missione come quella che nel luglio dell’anno scorso portò alla firma del Memorandum d’intesa tra Ue e Tunisia. In quell’occasione, a Tunisi Von der Leyen fu accompagnata sempre da Meloni e dal premier olandese Mark Rutte.

Oggi, come allora, l’accordo suscita dubbi da parte del Parlamento europeo, scettico sull’opportunità di sovvenzionare così corposamente degli autocrati. I finanziamenti serviranno ad aiutare il governo di al-Sisi a controllare le frontiere africane e quindi le rotte migratorie più impegnative.

Le critiche di Salvini e Parlamento europeo

Il vicepremier Matteo Salvini critica aspramente la scelta della Von der Leyen, facendo di lei un vero e proprio bersaglio della campagna della Lega per le Europee. Il leader della Lega ha definito la presidente Ue “coprotagonista dei disastri” e chiamandola in causa sul dossier migranti: “Cosa ha fatto l’Europa in questi anni contro l’immigrazione? Cavoli degli italiani”.

Il Parlamento europeo, che non aveva preso bene il memorandum tunisino, si prepara a muovere le prime accuse dopo la firma egiziana. Il Pd è pronto a chiedere di calendarizzare una risoluzione all’Eurocamera per censurare l’accordo.

“È grave bypassare il Parlamento europeo un’altra volta come si è cercato di fare col disastroso accordo tunisino – spiega Brando Benifei, il capo-delegazione del Pd in Ue – valuteremo le misure esatte ma se questa è la linea non potremo che opporci e dovremo chiedere conto a Von der Leyen di aver assecondato questo approccio”. L’indignazione del Pd sorgerebbe dal fatto che come per la Tunisia, si tratterebbe di un “Memorandum of Understandig” e non di un trattato, escamotage che servirebbe a scavalcare l’Europarlamento.

Tuttavia, Meloni prosegue sulla sua strada ritenendo la trasferta al Cairo fondamentale. L’Egitto è il Paese più grande del mondo arabo, confinante con la Palestina e soprattutto gioca un ruolo fondamentale nel contenimento degli sbarchi dei migranti.

Alcuni portavoce della Commissione hanno provato a fornire delucidazioni sui dubbi espressi dall’opposizione: “L’obiettivo della missione è quello di rafforzare la nostra cooperazione con quel Paese. La migrazione è certamente un aspetto importante ma ci sono altre aree, come l’energial’agenda verde, le rinnovabili“.

Saranno inoltre presenti il primo ministro Greco Kyriakos Mitsotakis, il primo ministro belga Alexander De Croo, il presidente della Repubblica di Cipro Nikos Christodoulides e il cancelliere austriaco Karl Nehammer.

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