Netbeheerder Stedin, società elettrica in Olanda, ha suggerito di spegnere le colonnine di ricarica per auto elettriche tra le 16:00 e le 21:00, perché durante queste ore la rete elettrica raggiunge il limite della sua capacità, dice NOS . Questa raccomandazione è sostenuta dall’esperimento del “caricamento intelligente”, che riduce la velocità di ricarica dei veicoli elettrici durante i momenti di picco della domanda energetica.
Olanda green in crisi: le auto elettriche mandano in tilt la rete
Gli effetti dell’integralismo verde: il ministro del clima olandese ha profetizzato problemi per 1,5 milioni di famiglie entro il 2030
di Massimo Balsamo per il blog di Nicola Porro
Le auto elettriche rappresentano uno dei punti di riferimento dell’integralismo green, anche se spesso si fanno i conti senza l’oste. Anche alcuni dei più autorevoli rappresentanti del settore – basti pensare a Akio Toyoda, deus ex machina della Toyota – hanno manifestato scetticismo sull’accelerazione impressa per le auto alla spina e i numeri parlano chiaro. Ma c’è di più. I soloni che continuano a spingere per l’elettrico non fanno i conti con i possibili problemi per i cittadini comuni e non parliamo esclusivamente dei costi di queste vetture, fuori portata per la maggioranza. Il riferimento è banalmente alle ripercussioni di questa rivoluzione verde, basti pensare alla rete elettrica e all’allarme arrivato direttamente dall’Olanda.
La carenza di capacità della rete elettrica minaccia di diventare un problema non di poco conto sia per le famiglie che per l’industria. Da qui la necessità di imponenti investimenti per impedire le interruzioni di corrente, l’analisi del ministero degli Affari economici olandese. L’aumento di auto elettriche, nonché di pompe di calore (le stesse che l’Europa vuole obbligarci a mettere nelle nostre case tramite la direttiva green) e pannelli solari, potrebbe presto rappresentare una criticità per i comuni cittadini: solo in Olanda, secondo il titolare del Clima Rob Jetten, coinvolgerebbe 1,5 milioni di famiglie entro il 2030.
Molto dipenderà dai numeri delle auto elettriche nei prossimi anni, ma non si può non tenere conto delle possibili conseguenze per la rete elettrica. E bisogna essere chiari: questa ossessione green non dovranno pagarla i cittadini, già vessati con norme tutt’altro che utili e frutto di un’ideologia intransigente. Le contromisure olandesi non sono un bel segnale: il ministro Jetten ha ipotizzato di chiedere alle famiglie di non caricare le auto elettriche in caso di carenza di elettricità oppure di utilizzare le lavatrici (o altri elettrodomestici) solo in orari notturni. Follia allo stato puro.
Insomma, le criticità delle auto elettriche superano i benefici e questo è ormai lapalissiano. Il calo della domanda non ha invitato chi di dovere a riflettere su questa brusca accelerazione e il rischio è che non si tenga conto di tutte le possibili problematiche legate alle auto alla spina. Le regole sono state scritte in maniera ideologica ma sono le persone normali a soffrirne maggiormente. Ma c’è di più: la sostenibilità della tecnologia non è così clamorosa. Perché anche le elettriche generano emissioni di anidride carbonica tramite la generazione di elettricità, ma qualcuno fa finta di dimenticarlo. I costi sociali sono imponenti e bisogna fare il possibile per limitarli.
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