Un nuovo terremoto ha scosso la caldera dei Campi Flegrei, gettando una luce di preoccupazione sulla regione già sensibile dal punto di vista geologico. Alle ore 17.27 di oggi, giovedì 14 marzo, si è registrata una scossa di magnitudo 1.6 sulla scala Richter, segnando un altro evento nel crescente registro sismico dell’area.
L’epicentro del terremoto è stato individuato nel Golfo di Pozzuoli, precisamente nel tratto antistante la costa della città flegrea, una zona che storicamente ha ospitato fenomeni di natura sismica. La scossa si è verificata a una profondità di 3,9 chilometri, una profondità relativamente superficiale che ha contribuito alla percezione del sisma da parte della popolazione.
I cittadini della zona del Lungomare di Pozzuoli e della frazione di Arco Felice sono stati tra i più colpiti, riferendo di aver distintamente avvertito la scossa. Questa percezione diretta sottolinea l’importanza della consapevolezza e della preparazione in aree geologicamente attive.
Sorprendentemente, nei quartieri della periferia Ovest di Napoli, che sorgono anch’essi sulla caldera del supervulcano dei Campi Flegrei, il terremoto non è stato percepito. Questo dettaglio evidenzia la natura imprevedibile degli eventi sismici e la variazione nella loro percezione a seconda della geografia e della densità urbana.
L’evento solleva nuovamente questioni sulla sorveglianza sismica e sulla preparazione alle emergenze in una delle aree vulcaniche più monitorate d’Europa. La caldera dei Campi Flegrei, con la sua storia di attività vulcanica e sismica, rimane un punto focale per la ricerca scientifica e per le misure di sicurezza civile.
Mentre la comunità locale e gli esperti analizzano i dati dell’ultimo terremoto, cresce l’attenzione sulla necessità di mantenere alta la vigilanza e di promuovere ulteriormente l’educazione pubblica su come reagire in caso di future scosse.
Il terremoto di oggi nei Campi Flegrei è un promemoria della dinamica e vivente terra su cui viviamo, e dell’importanza di rimanere preparati e informati.
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