Preso a pugni dai Carabinieri, l’immigrato fa la vittima, ma non racconta cosa ha fatto per scatenare la sacrosanta reazione dei nostri militari

COME AL SOLITO SI È SCATENATA LA POLEMICA SULLE FORZE DELL’ORDINE VIOLENTE, L’AVVOCATO DELL’UOMO PARLA DI “SCENE DA FILMATI AMERICANI”. QUELLO CHE NON DICE È CHE IL RAGAZZO, OLTRE A RESISTERE ALL’ARRESTO, SI È RIFIUTATO DI FORNIRE I DOCUMENTI AI MILITARI E HA COLPITO PIÙ VOLTE L’AUTO DI SERVIZIO

(ANSA) – “A Modena non si è mai vista una cosa del genere, finora cose così le avevo viste solo nei filmati americani. Si sono accaniti con una violenza non necessaria. Se una persona si oppone a un controllo legittimo va contenuta, non picchiata”.

L’avvocata Barbara Bettelli, che difende il 23enne guineano arrestato ieri a Modena, commenta così il video diffuso sui social che mostra un carabiniere che lo colpisce con pugni mentre tenta di farlo entrare nell’auto di servizio. La legale del giovane, regolare e con un lavoro come aiuto-cuoco in un ristorante della provincia, valuterà se sporgere querela. Ieri dopo la convalida è stato liberato.

Nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, ieri mattina in tribunale a Modena, il 23enne aveva dichiarato di essere stato “picchiato al volto e a una gamba” e di non aver provocato danni all’auto di servizio dei carabinieri. L’udienza si è svolta ieri mattina, prima che iniziasse a circolare il video sui social, girato da un passante, che mostra una fase dell’arresto, con un carabiniere che mentre tenta di far entrare nella macchina il giovane lo colpisce con pugni.

Ma non emergevano su di lui segni di lesioni. Il giovane avrebbe riferito al giudice di trovarsi alla fermata dell’autobus per andare al lavoro quando è stato controllato. Non aveva con sé i documenti e avrebbe detto ai militari, riferisce la sua avvocata, Barbara Bettelli, che avrebbe potuto chiamare un amico che glieli avrebbe portati.

A quel punto sarebbe stato però invitato a salire in macchina per andare in caserma e lui non voleva. “In udienza è stato detto che è stato controllato perché sembrava sospetto. Ma non c’era a mio avviso nessun indizio che stesse commettendo un reato”, spiega la legale. Si tratta di un ragazzo arrivato in Italia alcuni anni fa “in barcone” e “non risultano precedenti di condanne”. Dopo aver fatto il lavapiatti, attualmente lavora come aiuto cuoco in un ristorante della provincia “ed è molto apprezzato dal suo titolare”. L’udienza è stata rinviata al 18 aprile. (VIDEO)

PUGNI IN FACCIA A UN UOMO CHE SI OPPONE ALL’ARRESTO BUFERA SU DUE CARABINIERI

Estratto dell’articolo di Filippo Fiorini per “La Stampa”

Ieri mattina, Modena: due carabinieri stanno cercando di arrestare un uomo che oppone resistenza, uno dei due militari lo colpisce molte volte al volto, poi alla schiena. Un passante riprende tutto con il telefonino, le immagini finiscono sui social e il popolo del web insorge. […]

Nel video di Modena la locandina della mostra sul pittore olandese Hendrick ter Brugghen, visibile sullo sfondo, identifica il luogo: il centro della città, che in questi giorni espone l’artista alle Gallerie Estensi. Le immagini, diffuse dall’aggregatore di video a contenuto violento “Welcome to Favelas” mostrano questo: due carabinieri stanno tentando di far entrare un uomo nella gazzella, che è parcheggiata con gli sportelli aperti. Il sospettato, probabilmente di origine africana, si rifiuta.

Mentre il più alto dei due militari lo trattiene per un braccio, il collega, di statura inferiore, sferra prima un pugno al volto del fermato, poi lo colpisce una decina di volte alla schiena, all’altezza dei reni. Segue una serie di strattoni.

L’uomo ha uno smartphone in mano, cerca di divincolarsi, ignora quello che sembra essere un invito a collaborare da parte di uno dei due carabinieri, che con un cenno del capo indica il sedile della radiomobile. La scena si fa più concitata. Il sospettato afferra per il bavero il militare che lo ha già colpito in precedenza e questi riprende a sferrargli pugni su schiena e volto. L’uomo parla ad alta voce, viene zittito una prima volta con un destro alla bocca, ma questo non lo ferma. Sembra rivolgersi ai passanti, che però sfilano attorno apparentemente senza accorgersi di quello che sta accadendo.

In serata una nota del Comando dei carabinieri di Modena spiega che l’uomo è stato fermato mentre aveva «un atteggiamento circospetto», che «si è rifiutato di fornire generalità e documenti», che ha «opposto resistenza» e che ha «colpito ripetutamente l’autovettura di servizio». È stato processato per direttissima e rimesso in libertà. I due carabinieri sono stati temporaneamente destinati ad altri incarichi mentre si cerca di fare chiarezza su un operato che sta suscitando forti critiche.

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