Anche oggi la signora Segre ha perso l’occasione per fare bella figura: cosa ha detto sul termine ‘genocidio’ riferendosi alla strage di civili e di bambini nella striscia di Gaza

Liliana Segre, la parola genocidio ora usata per qualunque cosa
La vera zona di interesse è dove stavamo noi, nei lager
(ANSA) La parola genocidio “adesso viene usata per parlare di qualunque cosa, di qualunque guerra, di qualunque battaglia, di qualunque presa di posizione. Mentre io l’ho conosciuta e per miracolo mi ha risparmiata”.

E’ intervenuta così nel dibattito in corso sul termine usato per definire il conflitto a Gaza la senatrice a vita Liliana Segre, che parlando con il Corriere della Sera a margine di una mostra al memoriale della Shoah di Milano ha ribadito che quanto sta accadendo nella Striscia “è una cosa talmente dolorosa che, francamente, spero ogni giorno finisca”.

Segre è intervenuta anche sulla discussione nata dopo l’assegnazione dell’Oscar per il miglior film straniero a Jonathan Glazer con ‘La zona di interesse’. “Sarebbe stato meglio intitolarlo ‘la banalità del male’ – ha detto la senatrice -, perché è quel che riguarda quella famiglia nella sua villetta civettuola. La vera zona di interesse è dove stavamo noi, con quello che succedeva nei campi di sterminio: lì dentro nessuno sapeva niente di quello che succedeva fuori. Non escludo che il giorno in cui questo film dovesse passare su Netflix mi possa venirestranamente la voglia di farmi male e me lo possa vedere da sola, nel segreto della mia camera. Ma a che pro? Nessun film – ha concluso – può restituire quello che abbiamo vissuto. Neppure Schindler’s List c’è riuscito”.

Sulla situazione di Gaza, Liliana Segre ha insistito infine sul tema dei bambini: “A me interessa sempre salvarli, tutti. Gli adulti fanno degli errori di cui le prime vittime sono loro”.

Unrwa: a Gaza guerra contro i bambini

Uccisi più bimbi a Gaza che in 4 anni di guerre

tratto da RaiNews

Sono morti più bambini nella guerra in corso da 5 mesi a Gaza che in quattro anni di conflitti in tutto il mondo. Lo ha stimato il numero uno dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini.

“Sconcertante. Il numero di bambini uccisi in poco più di 4 mesi a #Gaza è superiore al numero di bambini uccisi in 4 anni di guerre in tutto il mondo messi insieme”, è il messaggio che Lazzarini ha affidato a X, denunciando “una guerra contro i bambini”.

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