Fleximan stavolta ha colpito grosso: abbattuta l’immensa maxi antenna che rilancia il segnale 5G in Ciociaria. Esulta la popolazione che si era battuta per evitarne l’installazione

Grave atto vandalico, abbattuta nella notte un’antenna 5G
L’immensa struttura era stata installata in località Civitella a Monte San Giovanni Campano. Indagano i Carabinieri

Un’antenna che ha fatto un discutere per mesi e la cui installazione non è stata gradita a gran parte dei residenti della contrada Civitella a Monte San Giovanni Campano.

La scorsa notte, mani ignote, hanno abbattuto l’enorme impianto: un grave atto vandalico scoperto da questa mattina ad alcuni residenti che hanno immediatamente allertato i carabinieri. L’installazione della maxi antenna 5G nel scorse settimane aveva suscitato malumore e disappunto tra la popolazione

Fleximan c’è ancora e mette nel mirino anche i ripetitori 5G
di Dario Lucisano per L’Indipendente

Dopo essere in breve tempo passato dal catalizzare su di sé l’attenzione al finire nel dimenticatoio, il fenomeno dei “Fleximan” torna alla ribalta, reinventandosi, e colpendo anche le antenne del 5G. È accaduto nell’area della Ciociaria, nel Lazio, a Monte San Giovanni Campano in Provincia di Frosinone. La segnalazione ai carabinieri è arrivata martedì 5 marzo, mentre il giorno precedente si è verificato un nuovo caso in Veneto, in cui però è stato preso di mira un cartello stradale. Nonostante non più alla ribalta sui quotidiani nazionali, tra antenne e cartelli, i vari Fleximan in giro per l’Italia stanno insomma colpendo sempre più spesso, ampliando il proprio raggio d’azione.

I casi di attacchi agli oggetti situati in strada, sebbene non più al centro dell’attenzione non si sono mai fermati. Quello dell’antenna di 5G, tuttavia, è abbastanza particolare perché il primo segnalato relativo a un ripetitore di segnale. Nello specifico, i giornali locali riportano che è stato abbattuta un’antenna alta oltre venti metri presso la località Civitella del comune laziale di Monte San Giovanni Campano, probabilmente utilizzando la fiamma ossidrica. Non è ancora noto chi sia stato e cosa nello specifico sia accaduto, anche se con ogni probabilità a colpire l’installazione dovrebbe essere stato un abitante del luogo nella notte tra lunedì e martedì; in città infatti l’antenna non è mai stata la benvenuta dai cittadini, tanto che lo stesso Comune aveva emesso un’ordinanza provando a bloccare l’opera, che tuttavia venne annullata dal TAR.

Quello avvenuto in Ciociaria non è l’unico evento verificatosi negli ultimi giorni. È difficile tenere conto dei casi di attacchi ad antenne, cartelli e rilevatori installati lungo le strade, perché ormai a riferirne gli episodi, salvo casi eclatanti, è solo la cronaca locale. Nonostante il fenomeno Fleximan, a cui molti giornali hanno dedicato fantasiosi nuovi nomi in base all’oggetto colpito, non viaggi più sulla cresta dell’onda mediatica, però, non hanno mai smesso di verificarsi casi di attacchi a installazioni stradali pubbliche e private. Lunedì 4 marzo, infatti, presso il Comune di Cappella Maggiore, in Provincia di Treviso, è stato abbattuto un cartello stradale indicante il limite dei 30 chilometri orari, genere di attacco che dopo l’annuncio di Bologna Città30 sta in generale colpendo tutta Italia. I Fleximan che avevamo a inizio anno, insomma, stanno evolvendosi e prendendo forme sempre più nuove, assumendo i tratti di una forma di protesta.

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3 comments
  1. Il vero atto vandalico e’ l’installazione di tali antenne nonostante non siano richieste. Non si tratta di una infrastruttura essenziale, serve solo per aumentare il controllo attraverso dispositivi wireless. I cellulari funzionano gia’ in tutto il territorio italiano e non aumentera’ il traffico, tanto una persona non puo’ usare piu’ di un dispositivo alla volta. e il TAR come sempre non svolge la funzione di tutela della popolazione ma solo dei potenti che hanno interessi speculativi.

  2. Ma le pubbliche amministrazioni si sono forse chieste se “qualcuno” si è stufato di non essere minimamente ascoltato??

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