di Paolo Cagnoni per Ilparagone
Non c’è pace per il povero John Travolta. Prima declassato da mito del cinema, dalla Febbre del Sabato Sera a Pulp Fiction, alla triste farsa del Ballo del Qua Qua. Una pagina fra le più trash della storia della Tv pubblica della quale l’attore italo americano non ha colpa. A guardare la sua espressione mentre Rosario Fiorello e Amadeus lo mettevano in mezzo, in realtà, per un attimo abbiamo temuto che si trasformasse in un personaggio dei film di Tarantino e sfoderasse una sciabola. Invece ha mantenuto la calma, per fortuna, anche se i suoi occhi dardeggiavano veleno. Ma ora, come se tutto ciò non bastasse, la non felicissima apparizione di Travolta al Festival rischia di prendere una piega anche peggiore. Generata dalle polemiche per il caso (presunto) di pubblicità occulta legato alle scarpe indossate dall’attore durante la sua esibizione sul palco.
Ora, la questione sta per prendere tutta un’altra piega. Perché il direttore Intrattenimento Prime di Viale Mazzini, Marcello Ciannamea, ha comunicato “di aver già posto in essere ogni opportuna verifica per fare luce sulla vicenda, e che procederà nei confronti di tutti i soggetti in ordine ai quali dovessero emergere eventuali profili di responsabilità”. Tradotto: si rischia di passare dalla farsa alle aule di un Tribunale. Perché sembra proprio che la Rai abbia intenzione di citare in giudizio la U-Power, azienda di calzature che avrebbe beneficiato della pubblicità occulta. E lo stesso John Travolta. Che, presumibilmente, se lo inviteranno di nuovo a Sanremo, dopo tutto quello che è successo chiederà a Tarantino di fare un film pulp dei suoi ambientato al Festival.
La vicenda mischia toni tristemente goliardici, da festicciola liceale fra ragazzini alticci, ad altri molto più seri. Perché una causa in Tribunale in ogni caso non è una cosa su cui scherzare. E’ anche comprensibile che la Tv di Stato intenda tutelarsi da eventuali complicazioni. Di multe è bastata quella per il caso Ferragni-Insagram. Ed è anche comprensibile la presentazione di un esposto del solito Codacons alle Procure di Imperia e Roma. L’Associazione Consumatori in effetti si occupa di casi come questo. Ci può stare. Un po’ meno comprensibile, invece, l’annuncio di un’interrogazione parlamentare sull’accaduto da parte di Fratelli d’Italia. Con tutto quello che sta accadendo in giro per il mondo, e con la crisi economica che schiaccia tanti italiani, riteniamo che l’aula di Montecitorio abbia cose più importanti di cui occuparsi.
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