I bombardamenti israeliani su Gaza lasciano 110.000 morti, feriti e dispersi
Il bilancio delle vittime a Gaza ha raggiunto i 35.096 morti, tra cui 12.345 bambini e 7.656 donne, oltre a 309 operatori sanitari, 41 membri della protezione civile e 121 giornalisti. Secondo un rapporto dell’Euro-Med Human Rights Monitor, con sede a Ginevra, circa 110.000 civili palestinesi sono stati uccisi, feriti o dispersi dall’inizio della campagna di bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, dal 7 ottobre.
I dati del rapporto Euro-Med del 4 febbraio indicano che il bilancio delle vittime a Gaza ha raggiunto 35.096, di cui 32.220 civili. Tra questi, 12.345 bambini e 7.656 donne, oltre a 309 operatori sanitari, 41 membri della protezione civile e 121 giornalisti. Il rapporto indica che gli attacchi di Israele a Gaza hanno lasciato migliaia di persone con disabilità permanenti.
Le violazioni israeliane dei diritti umani persistono nonostante la recente decisione preliminare della Corte internazionale di giustizia (CIG), che ha imposto al governo israeliano di attuare tutte le azioni possibili per evitare il genocidio contro gli abitanti di Gaza.
L’organizzazione per i diritti umani ha aggiunto che l’esercito israeliano ha ucciso 1.048 civili dalla sentenza della Corte internazionale di giustizia, in diretta violazione della Convenzione sul genocidio del 1948. Euro-Med ha inoltre esortato la comunità internazionale ad attuare la “decisione esecutiva vincolante sulla sentenza della Corte internazionale di giustizia”, in quanto “garantirebbe la sicurezza dei civili e il loro ritorno alle loro case”.
Dall’8 ottobre, circa l’85% della popolazione di Gaza è stata sfollata, mentre la prolungata campagna di bombardamenti di Israele sull’enclave ha distrutto oltre 79.000 unità abitative e ne ha danneggiate parzialmente altre 207.000.
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La querela
Il figlio della senatrice a vita, Luciano Belli Paci, ha chiesto questa mattina a Basile di cancellare il contenuto video dai suoi social per le «accuse smaccatamente false e diffamatorie». «Mia madre — ha scritto Belli Paci — ripete da mesi in ogni occasione di essere angosciata per la sorte di tutti i bambini coinvolti dalla guerra, senza distinzione tra israeliani e palestinesi».
Chiede che sui medesimi social e con lo stesso risalto venga pubblicato un altro video in cui Basile riconosce di avere formulato accuse completamente infondate e dichiara di volerle ritirare e di volersi scusare. Chiede anche che vengano porte scuse personali alla senatrice. Per certo la senatrice non si capacita. Era già in uno stato di profondo abbattimento. Ma non pensava di dover subire nuovi insulti non dai soliti leoni da tastiera, ma perfino da una persona cosiddetta di cultura.
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