“A fronte del loro innegabile fallimento i socialisti hanno messo da parte la lotta di classe e l’hanno rimpiazzata con altri presunti conflitti sociali ugualmente nocivi per la società e la crescita economica”, ha detto Milei. Per il leader ultraliberista argentino la prima di queste “battaglie ridicole” è stata quella instaurata tra l’uomo e la donna. “L’unico risultato di quest’agenda femminista radicale è un maggior intervento dello Stato, e la creazione di una burocrazia nazionale e internazionale dedicata a promuovere quest’agenda”. L’altra battaglia da contrastare, per il presidente argentino, è “quella dell’uomo contro la natura e che afferma che l’uomo danneggia il pianeta che dev’essere protetto a tutti i costi, anche arrivando a promuovere il controllo della natalità e la tragedia dell’aborto“, ha aggiunto. E punta il dito contro quelli che definisce “i neo-marxisti” che hanno saputo cooptare il buonsenso comune e queste idee hanno pervaso tutte le istituzioni, dalle università fino alle organizzazioni internazionali, e quest’ultima è “la conseguenza più grave”. “Per fortuna – ha sottolineato – siamo sempre di più quelli che si oppongono a questa forme di collettivismo e invitiamo tutti a riprendere il cammino della prosperità e della libertà”.

Sul fronte economico, per Javier Milei, l’unica “arma” a disposizione per combattere la fame e la povertà nel mondo è “il capitalismo“. “Purtroppo – ha aggiunto – negli ultimi decenni, spinti da un idea benpensante di voler aiutare il prossimo o por il desiderio di appartenere ad una casta privilegiata, i principali leader del mondo occidentale hanno abbandonato il modello della libertà per abbracciare diverse versioni del collettivismo“. Ma il collettivismo, per il presidente argentino, non solo “non è la soluzione ai problemi del mondo” ma, addirittura, ne è “la causa“. “Noi argentini siamo testimoni di questo”, ha concluso Milei ribadendo che l’Occidente “è in pericolo” perché “alcuni settori dell’establishment” stanno “aprendo la porta” proprio al collettivismo.